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TIM S.p.a. – La contrattazione d’anticipo nel contratto di espansione


stretta di mano accordo tim su contratto di espansione
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In data 2 agosto, TIM S.p.a. e le rappresentanze sindacali confederali di CGIL , CISL e UIL hanno sottoscritto in sede governativa il primo accordo relativo al contratto di espansione.

Il nuovo strumento, disciplinato dall’art. 41 del D.Lgs. 148/2015, è stato introdotto dal Decreto Crescita ( art. 26-quater del DL n. 34/2019 convertito, con modificazioni, dalla Legge n. 58/2019 ) con l’obbiettivo di supportare i processi di sviluppo tecnologico delle imprese con più di 1.000 dipendenti.

Min. Lavoro – Circ. n. 16 del 6.09.2019 : Contratto di espansione – istruzioni operative 

Min. Lavoro – Circ. n. 18 del 17.10.2019 : Contratto di espansione e Fondi di solidarietà

Non è da considerarsi un caso il fatto che la prima azienda ad utilizzare lo strumento del contratto di espansione sia proprio TIM S.p.a. . Come noto, il contesto in cui opera TIM è un settore ritenuto assai delicato per lo sviluppo economico e sociale del Paese. L'azienda opera, infatti, in un mercato che negli ultimi decenni si è rilevato altamente competitivo. La sempre maggiore complessità delle reti, delle soluzioni e dei modelli di business richiede un continuo riposizionamento strategico oltre, ovviamente, ad una revisione della struttura organizzativa e dei modelli di lavoro.

E’ cosa nota, infatti, che la tecnologia 5G non rappresenta solo un evoluzione degli standard tecnologici, ma una vera e propria rivoluzione strutturale che richiederà nuove competenze e nuovi mestieri, in vista del lancio di una nuova gamma di servizi innovativi ( internet of things per esempio). Per questo, TIM S.p.a. ha individuato nella contrattazione d’anticipo e nel contratto di espansione il metodo e lo strumento per far fronte agli effetti negativi della massiccia introduzione delle nuove tecnologie sull’occupazione e sulla qualità del lavoro.

In aggiunta ad un progetto di formazione e riqualificazione del personale ( vedi il progetto formativo di TIM S.p.a. ), il contratto di espansione impegna TIM S.p.a. ad assumere 600 nuove unità di personale a fronte di 40.000 lavoratori posti in Cassa integrazione con riduzione dell’orario di lavoro per 17 mesi.

Non è, invece, al momento prevista l’applicazione delle disposizioni relative alle uscite anticipate collegate al contratto di espansione. In ogni caso, visto che la trasformazione tecnologica sarà continua e riguarderà in modo trasversale tutte le professioni, l’Azienda si impegna a monitorare in modo costante i fabbisogni formativi dei propri dipendenti, in modo tale da garantire futuri percorsi di apprendimento continuo durante tutto l’arco di vita professionale.

Lo stesso accordo quantifica gli oneri di spesa in 14 milioni e 900 mila euro per il 2019 e 31 milioni e 700 mila euro per il 2020, per una cifra complessiva di 46 milioni e 600 mila euro su un massimale stanziato di 47 milioni e 500 mila euro stanziati dal Decreto Crescita. Per il momento, dunque, l’utilizzo di questo strumento da parte di altre imprese appare inibito almeno sino ad un nuovo rifinanziamento.

Nel frattempo il direttore di ASSTEL Laura Raimondo, in vista dell’approvazione della prossima Legge di Bilancio 2020, si appella al Governo per ribadire la necessità di trasformare in misura strutturale il dispositivo introdotto in via sperimentale per il 2019-2020 dal Decreto Crescita.

Secondo ASSTEL, il contratto di espansione rappresenta uno strumento di politica del lavoro imprescindibile per una corretta gestione della trasformazione digitale, non solo per il colosso TIM, ma anche per tutte le altre grandi aziende che svolgono attività ad elevato contenuto tecnologico.

“Infine – ha concluso il direttore di Asstel – sempre nell’ottica di accompagnare la trasformazione digitale e la riorganizzazione delle imprese e del lavoro, questi strumenti dovranno essere inseriti in un disegno organico che potrà essere completato con l’istituzione del Fondo di solidarietà per la filiera delle Tlc. Si tratta, nel complesso di una serie di strumenti che consentiranno di individuare misure volte al riequilibrio strutturale della filiera, per il quale abbiamo chiesto un sostegno pubblico, necessario per avviare più velocemente la fase operativa” .

Fonte: TIM – Accordo su contratto di espansione