Volge pressoché al termine l’iter di conversione del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34 ( c.d. Decreto Crescita ). Nella giornata del 17 giugno le Commissioni V° Bilancio e VI° Finanze, riunite in sede referente, hanno esaminato e approvato un emendamento che riformula l’art. 26-bis del disegno di legge A.C. 1807 ( vedi pag. 66 ).
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L’emendamento in questione è di particolare interesse, considerato che viene introdotto un nuovo strumento per il sostegno alle imprese nei processi di sviluppo tecnologico laddove questi richiedano la riorganizzazione degli assetti aziendali e il conseguente aggiornamento delle competenze professionali del personale in organico: il “contratto di espansione”.
Introdotto in via sperimentale per gli anni 2019 – 2020, con una dotazione finanziaria di 70 milioni di euro spalmati sul biennio, il contratto di espansione andrà a sostituire il contratto di solidarietà espansiva previsto dal decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 148.
Potrà essere utilizzato da quelle imprese con più di 1000 dipendenti che intendono realizzare modifiche strutturali ai propri processi, razionalizzando l’impiego delle risorse già disponibili in organico e prevedendo l’assunzione di nuove professionalità.
A fronte di un riduzione complessiva media dell’ orario di lavoro ( non superiore al 30 % dell’orario giornaliero, settimanale o mensile) , oltre al possibile allungamento della CIGS per 18 mesi e alle misure di accompagnamento alla pensione per i lavoratori a non più di 60 mesi dalla maturazione dei requisiti pensionistici, il contratto di espansione prevederà l'obbligo per l'azienda di presentare un piano assunzioni con formazione opportunamente certifcata.
Anche per questo, il “ Contratto di espansione “ andrà stipulato presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, in presenza delle associazioni comparativamente più rappresentative sul piano nazionale o con le RSA ovvero con le RSU, fornendo specifiche informazioni riguardo il processo riorganizzativo.
Fonte: Camera dei deputati - DDL A.C. 1807