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Cassazione: licenziamento per il dipendente che sbaglia reiteratamente le pratiche


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Con l’ordinanza n. 5614 del 23.02.2023, la Cassazione afferma che, in caso di reiterati errori commessi nello svolgimento delle proprie mansioni, il pubblico dipendente può essere legittimamente licenziato per giustificato motivo soggettivo.

Il fatto affrontato

Il lavoratore impugna giudizialmente il licenziamento irrogatogli in relazione alla non corretta lavorazione di 44 pratiche.
La Corte d’Appello rigetta la predetta domanda, ritenendo sussistente la responsabilità disciplinare del pubblico dipendente per l'erronea istruzione delle pratiche.

L’ordinanza

La Cassazione – nel confermare la pronuncia di merito – rileva che la reiterazione di una incorretta esecuzione della prestazione, soprattutto se posta in essere da un lavoratore da tempo addetto alla medesima incombenza, è in grado di pregiudicare l'affidamento del datore nell'esatto adempimento delle prestazioni future.

Secondo i Giudici di legittimità, una tale condotta integra, quindi, gli estremi del notevole inadempimento, legittimante, ai sensi dell'art. 3 della L. 604/1966, il licenziamento per giustificato motivo soggettivo.

Su tali presupposti, la Suprema Corte rigetta il ricorso proposto dal lavoratore, confermando la legittimità del recesso irrogatogli.

A cura di Fieldfisher