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Consiglio di Stato: legittima la previsione di consulenze gratuite in favore della PA


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Con la sentenza n. 7442 del 09.11.2021, il Consiglio di Stato afferma che non può essere considerato illegittimo un bando che abbia ad oggetto una consulenza gratuita in favore della PA, dal momento che il professionista – nell’esercizio dei diritti di libertà costituzionalmente garantiti – può ben decidere di lavorare in assenza di un corrispettivo.

Il fatto affrontato

Alcuni Ordini degli Avvocati impugnano la pronuncia con cui il TAR del Lazio, nel 2019, aveva considerato legittimo l’avviso pubblico del MEF finalizzato alla ricerca di consulenti, in materia giuridica, a titolo gratuito.

La sentenza

Il Consiglio di Stato afferma, preliminarmente, che nell’ordinamento italiano non è rinvenibile alcuna disposizione che vieta, impedisce od ostacola l'individuo nella facoltà di compiere scelte libere in ordine al “come, quando e quanto” impiegare le proprie energie lavorative (materiali o intellettuali), pur in assenza di una controprestazione, un corrispettivo o una retribuzione anche latamente intesa.

Secondo i Giudici, in caso di affidamento proveniente dalla PA, il professionista può trovare una gratificazione certa ed una soddisfazione personale nell’apporto dato alla “cosa pubblica”.

Per la sentenza, inoltre, ininfluente risulta il richiamo degli Ordini appellanti al c.d. equo compenso.
Dal momento che la relativa norma prevede soltanto che in caso di determinazione del compenso lo stesso debba possedere il carattere dell’equità, senza però nulla statuire sul fatto che un compenso debba sempre essere previsto.

Ciò premesso, la pronuncia in commento sostiene, quindi, la legittimità di un bando pubblico che non preveda alcun compenso per l’attività svolta, ma solo a condizione che lo stesso presenti il carattere della determinatezza, indispensabile per assicurare l’imparzialità della pubblica amministrazione nella selezione e nella scelta dei professionisti.

Difettando, il bando impugnato, di quest’ultimo requisito, il Consiglio di Stato accoglie parzialmente l’appello proposto dagli Ordini professionali.

A cura di Fieldfisher