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In Belgio è in vigore la legge che tutela il diritto alla disconnessione


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Dal 1 febbraio i dipendenti della pubblica amministrazione del Belgio non dovranno più rispondere a mail, messaggi e telefonate di lavoro oltre l’orario di ufficio, salvo casi eccezionali ( In Italia : La disconnessione fra legge nazionale e ordinamento comunitario )

Il diritto alla disconnessione riguarderà circa 65mila dipendenti e, nonostante l’opposizione dei gruppi imprenditoriali, il governo sta valutando se estenderlo anche alle imprese private. L’iniziativa, come ha spiegato la ministra della Pubblica amministrazione Petra De Sutter, è finalizzata ad abbracciare il cambiamento culturale che il mondo del lavoro ha subìto a causa dell’emergenza sanitaria e a tutelare lavoratori e lavoratrici dalla possibilità che lo smart working si trasformi in una reperibilità costante, aumentando stress e burnout.

Nonostante la modalità agile abbia salvato posti di lavoro e aziende, il modo in cui è stata adottata, con la possibilità di assimilarla al telelavoro, ha infatti reso poco chiara la distinzione tra la vita privata e vita professionale. Stando ai dati comunicati dal Parlamento europeo, almeno il 27% dei lavoratori avrebbe lavorato da casa anche durante il proprio tempo libero, con conseguenze pesanti sulla propria salute mentale ( Diritto alla disconnessione : Tutele in arrivo dall’ Unione Europea ). 

Le contraddizioni del lavoro da remoto sono state rese ancora più evidenti nel corso della crisi pandemica.  Come spesso è stato detto, più che creare qualcosa di nuovo la crisi scaturita dal Covid ha accelerato processi già in corso. In questo contesto, il lavoro da remoto non ha soltanto consentito la continuità delle attività lavorative in condizione di sicurezza, ma, al contempo, è stato utilizzato per consentire ai genitori di prendersi cura dei propri figli durante i periodi di chiusura scolastica. 

D'altro canto, il passaggio dalla scrivania dell'ufficio all' home office senza un'adeguata formazione ha comportato un'accentuazione dei rischi per la salute psico-fisica dei lavoratori, anche in ragione dell'assenza  delle necessarie competenze tra i lavoratori e i loro rispettivi manager, oltre che da procedure organizzative appropriate. [Il diritto alla disconnessione dei lavoratori agili (e non)]

In Europa quello del Belgio non è un caso unico. Lo scorso novembre il diritto alla disconnessione era stato introdotto anche dal Portogallo, vietando ai datori di lavoro di aziende con più di 10 dipendenti di contattare i propri dipendenti al di fuori dell’orario d’ufficio per consentire un bilanciamento vita privata-lavoro più sano. In Germania, alcune imprese lo avevano concesso già nel 2021 mentre in Francia è valido dal 2017 per le aziende con più di 50 dipendenti.

In Italia, il DL n. 30 del 13 marzo 2021, dopo la conversione in legge, ha riconosciuto il diritto alla disconnessione da strumentazioni digitali per l’attività lavorativa in modalità agile. La disposizione prevede però solo la possibilità per il dipendente di non ricevere sanzioni nel caso in cui non si mostri reperibile nei propri momenti di riposo. Resta ancora aperto un tema più ampio, cioè il divieto al datore di lavoro di non utilizzare impropriamente i dispositivi aziendali per invadere il tempo libero dei propri dipendenti.

Smart working , emergenza sanitaria e contrattazione aziendale