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Cassazione: in quali occasioni il tempo tuta rientra nell’orario di lavoro


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Con l’ordinanza n. 33937 del 05.12.2023, la Cassazione afferma che l'eterodeterminazione del tempo e del luogo ove indossare la divisa fa rientrare il periodo necessario per la vestizione e svestizione nell'ambito dell’orario di lavoro.

Il fatto affrontato

I lavoratori ricorrono giudizialmente al fine di vedersi riconosciuta la retribuzione per il tempo impiegato nella vestizione e svestizione delle divise aziendali.
La Corte d’Appello accoglie la predetta domanda e condannando la società a retribuire a ciascuno dei ricorrenti 10 minuti per ogni giorno di lavoro effettivo.

L’ordinanza

La Cassazione – nel confermare la pronuncia di merito – rileva che, anche alla luce della giurisprudenza comunitaria, il tempo necessario ad indossare la divisa aziendale rientra nell'orario di lavoro se è assoggettato al potere di conformazione del datore.

Secondo i Giudici di legittimità, l'eterodirezione può derivare dall'esplicita disciplina d'impresa oppure risultare implicitamente dalla natura degli indumenti, o dalla specifica funzione che devono assolvere, quando gli stessi siano diversi da quelli utilizzati o utilizzabili secondo un criterio di normalità sociale dell'abbigliamento.

Per la sentenza, l'accertamento in ordine al fatto che le operazioni di vestizione e svestizione rientrino o meno nel potere di conformazione della prestazione da parte della società datrice costituisce indagine di competenza del giudice del merito.

Su tali presupposti, la Suprema Corte rigetta il ricorso proposto dalla società.

A cura di Fieldfisher