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Corte dei Conti: cosa succede ai dipendenti in caso di estinzione di una partecipata?


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Con la deliberazione n. 142 del 09.08.2022, la Corte dei Conti, Sezione Regionale di Controllo per la Sicilia, afferma che le partecipate comunali, essendo dotate di personalità giuridica, non possono essere considerate quali mere articolazioni organizzative dell’ente locale, con la conseguenza che in caso di estinzione, i relativi dipendenti non possono essere assorbiti dal Comune.

Il caso affrontato

Il Sindaco di un Comune formula una richiesta di parere circa la possibilità di assorbimento, da parte dell’Ente locale, dei dipendenti di una partecipata, all’esito dell’estinzione della stessa.

La deliberazione

La Corte dei Conti rileva, preliminarmente, che l’organizzazione delle partecipate è distinta rispetto a quella dell’Ente locale che le ha istituite, avendo le stesse personalità giuridica e non la mera “autonomia gestionale”.

In altri termini, per i giudici, la “personalità giuridica” costituisce uno “schermo” che distingue l’organizzazione della partecipata da quella dell’Ente locale, con la conseguenza che il personale dipendente della prima non può essere assimilato a quello del Comune costituente.

Secondo la deliberazione in commento, ne consegue che, in linea generale, al Comune è preclusa la possibilità di assorbire nella propria pianta organica i dipendenti della partecipata al momento dell’estinzione della stessa.

Tuttavia, per la Corte, tale principio soffre di un’eccezione, dal momento che l’Ente locale può assorbire il personale già originariamente contrattualizzato dal Comune a tempo indeterminato e poi transitato alla partecipata, a condizione ovviamente che sussistano tutti gli ulteriori presupposti: vacanza nella pianta organica, disponibilità delle risorse ed assenza di vincoli normativi ostativi all'assunzione.

A cura di Fieldfisher