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Confindustria – Audizione in Commissione su Reddito di Cittadinanza


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Proseguono le audizioni presso la XI° Commissione Lavoro del Senato della Repubblica, riguardanti il decreto collegato alla Legge di Bilancio 2019 recante la disciplina del Reddito di Cittadinanza e Pensioni “ Quota 100 “ ( DL 28 gennaio 2019, n. 4 ). Nella stessa giornata in cui sono state audite Assolavoro e Corte dei Conti, il Presidente di Confindustria ha espresso le proprie riflessioni riportate dalla memoria depositata a margine dell’ audizione.

Già nel periodo intercorso tra la Legge di Stabilità e l’emanazione del decreto, Confindustria aveva avuto modo di esprimere, in diverse occasioni, il proprio disappunto riguardo l’attuazione del Reddito di Cittadinanza. In sede di audizione, il Presidente Vincenzo Boccia ha espresso nel complesso una valutazione sostanzialmente negativa del Reddito, mentre positiva è stata quella relativa alle pensioni “ quota 100 ”.

Come già rilevato dai sindacati durante la propria audizione, la riduzione della povertà e il miglioramento delle politiche attive del lavoro sono tematiche che per essere affrontate efficacemente devono essere tenute tra loro distinte. Purtroppo questo non è successo con il Reddito di Cittadinanza, al quale si è voluto attribuire il ruolo di “strumento ibrido” utile alla risoluzione di entrambe le questioni. Sarebbe stato quindi opportuno mantenere il Reddito di Inclusione (REI), per la lotta alla povertà, e ricorrere al Reddito di Cittadinanza per combattere la disoccupazione.

Pur valutando utile in astratto l’adozione di tali interventi, l’attuale formulazione del DL 28 gennaio 2019, n. 4, e in particolare gli alti importi della prestazione, anziché incentivare l’offerta di lavoro attraverso una maggiore mobilitazione nella ricerca di nuova occupazione, potrebbero determinare un effetto scoraggiamento, soprattutto per i nuclei dei single. L'effetto verrebbe favorito da una meccanismo di calcolo che, come evidenziato da INPS e ISAT nelle proprie audizioni, è senza eguali anche in analoghe esperienze europee.

In merito alla riforma dei Servizi per il Lavoro pubblici, il Presidente Vicenzo Boccia ha sottolineato l’importanza del rafforzamento del ruolo delle Agenzia per il Lavoro private e suggerito di ripensare la scelta del superamento dell’assegno di ricollocazione, rafforzandone meccanismi e condizionalità.

E’ stata espressa invece una valutazione positiva su “ quota 100 ” che, invece di essere un’eccezione temporanea, dovrebbe diventare una strumento di flessibilità del pensionamento solido e strutturale.

Fonte: Confindustria