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Gli incentivi per le assunzioni non migliorano la qualità dell'occupazione


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Secondo l’Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche ( INAPP ), il pacchetto di agevolazioni a disposizione dei datori di lavoro nel 2021 – in particolare Decontribuzione Sud, incentivi per l'apprendistato, assunzioni donne e esonero contributivo giovani – ha sostenuto il lavoro part time e precario più dell'occupazione stabile. 

Il Policy brief dell'INAPP su incentivi e occupazione passa in rassegna il contributo delle principali agevolazioni a disposizione delle imprese per la creazione di nuovi posti di lavoro. 

“Escludendo l’apprendistato, che ha dato origine per l’86% a contratti di analoga natura e l’Esonero giovani che opera nello specifico caso dell’occupazione a tempo indeterminato (compresa la somministrazione), gli incentivi che consentivano di attivare sia rapporti a tempo indeterminato sia rapporti a termine o discontinui (come Incentivo donne e Decontribuzione Sud), non hanno corretto, ma riprodotto, il quadro e le relative criticità presenti nelle assunzioni non agevolate”. Quindi, “la prevalenza del lavoro a termine e dell’orario ridotto”. 

Per cambiare questo quadro - secondo l'Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche ( INAPP ) - serve un cambiamento di approccio. Anzitutto, occorre riassegnare alle politiche industriali e strategiche “il vero ruolo di player nello sviluppo occupazionale e non alle probabili convenienze economiche e fiscali delle imprese in specifiche congiunture”. In secondo luogo, è necessario progettare incentivi che svolgano la funzione di “strumento correttivo delle dinamiche di reclutamento ordinarie, che giustifichi una spesa pubblica di stimolo al raggiungimento di una finalità più alta e importante della creazione di nuova occupazione tout court”.

risultati conseguiti dagli incentivi nell'anno 2021 evidenziano quanto detto. Alla Decontribuzione Sud si deve il 65,6% dei nuovi contratti agevolati (il 71% di quelli maschili e il 57% di quelli femminili), seguita dagli incentivi per l'apprendistato (21,2%, senza differenze di genere) e infine dagli incentivi per le assunzioni di donne, nelle due forme dell'esonero previsto dalla Legge n. 92/12 e dello sgravio totale di cui alla legge di Bilancio 2021 (4,8%) e dall'esonero contributivo per l'assunzione di giovani (5,8%). Il restante 2,6% è riconducibile ad altre misure agevolative.

Quanto alla natura dei contratti oggetto degli incentivi, il Policy brief registra che il 55% dell’occupazione creata da Decontribuzione Sud è a tempo determinato, contro il 16% di quella a tempo indeterminato, superata anche dal lavoro stagionale (18%), con una maggiore incidenza del lavoro stabile per gli uomini (17% contro 13%) e del lavoro stagionale per le donne (23% contro 16%). L'occupazione a tempo indeterminato è stata invece sostenuta dall'esonero Giovani, sia nella versione ex L 205/2017 (81,3%) che ex L 178/2020 (96,4%). Nessuna inversione di tendenza viene offerta invece dagli incentivi rivolti esclusivamente all’assunzione di donne: sono infatti a part time il 63% dei contratti attivati da Incentivo donne L92/2012 e il 69% di quelli ex L 178/2020.

Fonte: INAPP