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Tribunale di Milano: whistleblowing, quando si può concedere una tutela cautelare a favore del lavoratore denunciante?


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Con l'ordinanza del 20.08.2023, il Tribunale di Milano ha concesso una tutela cautelare ad un whistleblower coinvolto in una serie di procedimenti disciplinari, penalizzazioni e licenziamenti, che hanno creato al lavoratore denunciante una condizione di dissesto economico e di disagio psico-fisico.

Il fatto affrontato

Il lavoratore, dipendente di un’azienda di autotrasporti, ricorre giudizialmente con un procedimento di urgenza al fine di impugnare le sanzioni disciplinari ricevute (da ultimo un licenziamento).
A fondamento della propria domanda, il medesimo deduce di essere stato punito soltanto per aver denunciato alla società datrice un sistema messo in piedi da alcuni suoi colleghi che, vendendo agli utenti titoli di viaggio falsificati, si intascavano i relativi incassi.

L’ordinanza

Il Tribunale di Milano, dal momento che il lavoratore ricorrente si è dovuto difendere da numerosi procedimenti disciplinari, sfociati in giudizi in corso da oltre cinque anni, ha ritenuto detta complessiva situazione foriera di un danno giuridicamente rilevante sia sotto il profilo economico che sotto quello psicofisico.

Ritenendo presente anche il requisito del fumus boni iuris, il Giudice ha concesso al whistleblower una tutela cautelare.

Su tale presupposto, l’ordinanza ha sospeso tutti i provvedimenti disciplinari aziendali con conseguente reintegra del lavoratore in azienda.

A cura di Fieldfisher