Giudizio di primo grado

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Tribunale di Torino: lite temeraria, se l’avvocato utilizza l’intelligenza artificiale senza controllo


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Con la sentenza del 16.09.2025, il Tribunale di Torino afferma che deve essere condannata, ai sensi dell’art. 96 c.p.c., la parte che utilizza l’intelligenza artificiale senza filtri e controlli, finendo per depositare un atto manifestamente infondato.

Il fatto affrontato

La lavoratrice propone opposizione giudiziale avverso l’ingiunzione emessa dall’ente previdenziale sulla base di avvisi di addebito già precedentemente notificati.

La sentenza

Il Tribunale di Torino afferma che deve essere condannata, ai sensi dell’art. 96 c.p.c., la parte che – come nel caso di specie – agisce in giudizio con malafede o, quantomeno, con colpa grave.

Per la sentenza, ciò a maggior ragione se la parte deposita un ricorso redatto col supporto dell’intelligenza artificiale, costituito da un coacervo di citazioni normative e giurisprudenziali astratte, prive di ordine logico e in larga parte inconferenti, senza allegazioni concretamente riferibili alla situazione oggetto del giudizio.

Su tali presupposti, il Tribunale rigetta l’opposizione e condanna parte ricorrente alla refusione delle spese di lite e al risarcimento per lite temeraria.

A cura di WST