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Min. Lavoro – Decr. del 9.11.2017: ricollocazione dei lavoratori nelle società a controllo pubblico


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Nella Gazzetta ufficiale n. 299 del 23 dicembre 2017, è stato pubblicato il decreto del 9 novembre 2017 del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, recante “Disposizioni di attuazione dell’articolo 25 del decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 175, in materia di personale delle società a partecipazione pubblica”.

Il citato art. 25 del d.lgs. n. 175/2016 ha impegnato le imprese a controllo pubblico ad effettuare una ricognizione del personale allo scopo di individuare eventuali eccedenze, anche derivanti dalla “Revisione straordinaria delle partecipazioni” richiesta dall’ art. 24 del medesimo decreto legislativo.

Nell’ambito di una disciplina volta a favorire uno sbocco occupazionale al personale in eccedenza, l’art. 25 assegna al decreto interministeriale una serie di compiti:

a)la determinazione delle modalità che le società devono seguire per trasmettere alle regioni, nel cui territorio hanno sede, l’elenco del personale eccedente, con indicazione puntuale dei profili posseduti da tale personale;

b)la definizione delle modalità con cui le Regioni formano e gestiscono l’elenco dei lavoratori dichiarati eccedenti. Il decreto ora pubblicato dà seguito ai predetti compiti con una disciplina distribuita su 5 articoli.

In particolare, per quanto più direttamente riguarda le società, l’art. 2 - “Modalità di ricognizione del personale in servizio presso le società a controllo pubblico” - richiama quanto già previsto dal comma 1 dell’art. 25, secondo il quale la ricognizione del personale in servizio era da effettuare entro il 30 settembre 2017, e fornisce alcune indicazioni aggiuntive al riguardo con riferimento a: individuazione e dichiarazione delle eventuali eccedenze entro 60 giorni dal 30 settembre; - entro il 10 dicembre 2017 comunicazione ai sindacati e specificazione dei contenuti (motivi dell’eccedenza, numero, collocazione aziendale e delle categorie, qualifiche e livelli di inquadramento del personale eccedente nonché del personale abitualmente impiegato); - acquisizione del consenso dei lavoratori al trattamento dei loro dati personali e contenuti più dettagliati dell’elenco da trasmettere alle Regioni e alle Province autonome.

A sua volta, l’art. 4 specifica le modalità che le società a controllo pubblico, ove intendano procedere ad assunzioni a tempo indeterminato, devono seguire per attingere agli elenchi del personale dichiarato in eccedenza.

Già l’art. 25, comma 4, del d.lgs. n. 175, come modificato dal successivo d.lgs. n.100/2017, stabilisce che le società a controllo pubblico non possono procedere ad assunzioni a tempo indeterminato se non attingendo agli elenchi dei lavoratori dichiarati eccedenti, facendo decorrere il relativo divieto “… dalla data di pubblicazione del decreto …” interministeriale.

Ciò significa che, a partire dal 23 dicembre 2017, data di pubblicazione del decreto sulla Gazzetta ufficiale, il divieto è operativo. Lo ribadisce anche l’incipit dell’art. 4 del decreto ministeriale, secondo cui è “dalla data di pubblicazione del presente decreto e fino al 30 giugno 2018” che le società a controllo pubblico sono tenute a rifarsi agli elenchi in questione ai fini delle assunzioni a tempo indeterminato.

Il che, considerando che si è perfezionato il presupposto dell’efficacia del divieto di assumere al di fuori degli elenchi ma gli elenchi - a quanto consta - non sono ancora perfezionati presso le Regioni, ancor di più richiama l’attenzione sulla peculiare situazione determinatasi: fermo restando il termine per la ricognizione fissato direttamente dalla legge al 30 settembre 2017, per l’agire delle società e delle stesse istituzioni pubbliche (Regioni, Province autonome, Anpal) risultano fissati dei termini, per adempimenti da eseguire conformemente alle discipline recate dal decreto interministeriale, che precedono il momento in cui il medesimo decreto è stato ufficializzato con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale.

Fonte: Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali