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Cassazione: Infortunio sul lavoro e risarcimento per perdita di chances


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Con l’ordinanza n. 2020 del 26.01.2018, la Cassazione ha riconosciuto il diritto di un dipendente al risarcimento per danno patrimoniale da perdita di chances, in conseguenza della mancata adibizione dello stesso ai turni di lavoro notturno a seguito di un infortunio lavorativo.

Il fatto affrontato

Il dipendente, dopo essere stato vittima di un sinistro durante lo svolgimento della propria attività lavorativa, non viene più adibito ai due turni mensili di lavoro notturno, della durata di una settimana ciascuno, con la conseguente perdita della relativa maggiorazione retributiva.

L'ordinanza

La Corte di Cassazione – ribaltando quanto stabilito dalla Corte d’Appello – ha accolto il ricorso del prestatore teso a chiedere alla Società, a titolo di risarcimento per perdita di chances, una somma pari a quella cui avrebbe avuto diritto se fosse stato adibito agli stessi turni di lavoro notturno ai quali era assegnato prima di rimanere vittima di un infortunio sul lavoro.

A fondamento del rigetto della domanda, la Corte d’Appello aveva escluso l’esistenza del nesso causale tra l’infortunio occorso e la denunciata perdita di chances, posto che, a detta del giudice di appello, “la distribuzione della mansioni e l’organizzazione dei turni rientrava nell’insindacabile potere organizzativo dell’imprenditore, rispetto al quale non era configurabile alcun diritto del lavoratore”.

La Suprema Corte, invece, si discosta dalla pronuncia di merito, affermando che il giudizio circa il suddetto nesso causale deve essere condotto non sulla base di un parametro astratto, come fatto dal giudice a quo, ma tenendo conto delle circostanze concrete, necessarie per verificare il grado di probabilità in ordine alla adibizione del prestatore al lavoro notturno qualora lo stesso non fosse stato vittima dell’infortunio.

Sulla scorta di ciò, la Cassazione accoglie il ricorso del lavoratore e cassa con rinvio la sentenza impugnata.

A cura di Fieldfisher