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Cassazione: esonero dal lavoro notturno anche se la disabilità del familiare a carico non è grave


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Con l’ordinanza n. 12649 del 10.05.2023, la Cassazione afferma che, al fine di essere esonerato dalla turnazione notturna, è sufficiente che il lavoratore abbia a proprio carico un familiare in condizione di disabilità, non essendo, invece, necessario che il disabile sia stato riconosciuto come in situazione di gravità.

Il fatto affrontato

Il lavoratore ricorre giudizialmente al fine di sentir dichiarare il suo diritto a non prendere parte al lavoro notturno, avendo a carico la madre disabile.
La Corte d’Appello accoglie la predetta domanda, sul presupposto che, ai fini della possibilità di esonero dai turni notturni, non è richiesta la dichiarazione di gravità dello stato di handicap del familiare a carico del lavoratore.

L’ordinanza

La Cassazione – nel confermare la pronuncia di merito – rileva, preliminarmente, che il legislatore, al fine di concedere l’agevolazione dell’esonero dal lavoro notturno, richiede solo che il disabile sia “a carico” del dipendente.

Secondo i Giudici di legittimità, l’essere “a carico” nulla di dirimente lascia inferire sul grado di invalidità da cui debba essere affetta la persona con handicap, indicando soltanto una relazione di assistenza che deve evidentemente sussistere tra lavoratore e disabile.

A conferma di ciò, la sentenza sottolinea che, laddove il legislatore ha inteso subordinare la concessione di un beneficio alla circostanza che sussista una situazione di handicap con connotato di gravità, lo ha esplicitamente richiesto, come nel caso dei permessi giornalieri e mensili ovvero dei limiti al trasferimento.

Su tali presupposti, la Suprema Corte rigetta il ricorso proposto dalla società, confermando il diritto all’esonero dal lavoro notturno del dipendente.

A cura di Fieldfisher