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Proroga Opzione donna con nuovi e più stringenti requisiti. Le novità previdenziali della Legge di bilancio 2023


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Tra le varie misure in ambito previdenziale, la Legge di bilancio 2023 ( comma 292 ) modifica l’articolo 16 del D.L. n. 4/2019 con l’inserimento del comma 1-bis, consentendo il pensionamento anticipato alle lavoratrici che abbiano maturato entro il 31 dicembre 2022 i seguenti requisiti : 

1. un’anzianità contributiva pari almeno a 35 anni;

2. un’età anagrafica di almeno 60 anni (ridotta di un anno per ogni figlio, nel limite massimo di 2 anni)

3. l’appartenenza ad una delle seguenti categorie :

  • Caregiver : Coloro che assistono da almeno 6 mesi il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap grave, ovvero un parente o un affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto 70 anni, oppure qualora siano anch'essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti;
  • Invalide civili : abbiano una riduzione della capacità lavorativa uguale o superiore al 74% (accertata dalle competenti commissioni per il riconoscimento dell'invalidità civile);
  • lavoratrici licenziate o dipendenti da imprese per le quali è attivo un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale presso la struttura per la crisi d’impresa ( art. 1, c. 852, L. n. 296/2006 ). In questo caso, la riduzione di 2 anni del requisito anagrafico di 60 anni trova applicazione a prescindere dal numero di figli.

Per coloro che hanno maturato i requisiti entro il 31 dicembre 2021, resta ferma la possibilità di accedere al pre-pensionamento con Opzione Donna anche nel 2023 con i requisiti all’epoca risalenti ( INPS - Mess. n. 169/2022 + Circ. n. 11/2019 ). 

Anche nel 2023 troveranno conferma la finestre di attesa per il conseguimento del trattamento, pari a 12 mesi per le lavoratrici dipendenti e 18 mesi per lavoratrici autonome. Queste decorrenze non valgono per il personale del comparto scuola per il quale trovano applicazione le disposizioni di cui all’art. 59, c. 9, L. 449/1997, con una singola finestra di accesso collocata rispettivamente dal 1° settembre e dal 1° novembre di ogni anno. 

OPZIONE DONNA : VANTAGGI E SVANTAGGI 

L’opportunità di scegliere “ Opzione Donna “ rispetto al regime ordinario viene fortemente influenzato da due aspetti, legati rispettivamente al sistema di calcolo e alla decorrenza del trattamento pensionistico rispetto alla data di raggiungimento dei requisiti. 

Per quanto riguarda la prima questione, le lavoratrici che accedono a tale misura riceveranno un trattamento calcolato esclusivamente con il sistema contributivo, a prescindere dal versamento di contributi antecedenti alla data del 1° gennaio 1996, “spartiacque” tra il sistema retributivo e il sistema contributivo. 

La rinuncia al sistema misto, previsto di norma per chi ha versato contributi ante 1.01.1996, incide negativamente sulla quantificazione dell’importo dell’assegno, considerato che, per un determinato periodo della carriera lavorativa, il calcolo verrebbe effettuato con il sistema retributivo che tiene conto della retribuzione percepita negli ultimi anni di attività. 

Per quanto riguarda il secondo aspetto, ossia quello della decorrenza del trattamento, va ricordato che sono previste le cd. “ finestre mobili “ che fanno slittare l’erogazione del trattamento pensionistico dalla data di maturazione dei requisiti, per un periodo pari a 12 mesi per le lavoratrici dipendenti e 18 mesi per le lavoratrici autonome. 

COME FARE DOMANDA : 

Con mess. n. 467 del 1.02.2023 , l' INPS ha fornito prime indicazioni in merito ai canali di invio delle istanze di pensionamento anticipato con Opzione Donna. 

L'Istituto previdenziale fornirà ulteriori indicazioni in una circolare di prossima pubblicazione che è bene attendere. Nell’ambito dei tavoli di confronto avviati presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per delineare la prossima riforma delle pensioni, si discute di una possibile revisione in corso d’anno. Una prima correzione potrebbe riguardare le condizioni relative all’appartenenza a determinate categorie, per rendere l’accesso maggiormente flessibile. La seconda, ma più complicata, riguarda l’eliminazione del vincolo dei figli, rendendo uniforme il requisito anagrafico a 60 anni. Il limite dei 60 anni, del resto, potrebbe servire anche per trovare la copertura finanziaria adeguata per modificare il meccanismo. Le modifiche non verranno comunque effettuate a breve termine.