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Rappresentanza sindacale : La proliferazione dei CCNL riduce salari e tutele.


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Continua ad aumentare il numero dei contratti vigenti per i dipendenti del settore privato nonostante la forte concentrazione della maggioranza dei lavoratori in pochi CCNL. 

Più di un terzo sono sottoscritti da organizzazioni non rappresentate al CNEL e per giunta coprono pochissimi lavoratori. Sono infatti 353 su 933 ( il 38% ) i contratti sottoscritti da firmatari datoriali e sindacali non rappresentati al CNEL, ma tali CCNL coprono soltanto 33 mila lavoratori ( si tratta dello 0,3% ) su una platea di oltre 12 milioni dei lavoratori coperti dalla dichiarazione UNIEMENS per i quali il datore  fornisce indicazione del contratto applicato. 

Diversamente, per i 128 CCNL sottoscritti da associazioni datoriali e sindacali rappresentate al CNEL, ( pari al 14% dei CCNL vigenti ) la copertura sale a più di 10 milioni e 660 mila lavoratori ( pari al 87% del totale ). 

Ci sono, infine, 450 CCNL sottoscritti da organizzazioni sindacali rappresentate al CNEL con organizzazioni datoriali non rappresentate al CNEL (pari al 48% del totale). Si tratta in prevalenza di CCNL sottoscritti da organizzazioni aderenti a Confsal, Cisal, CIU e UGL, ma anche di CCNL sottoscritti da organizzazioni aderenti a CGIL, CISL e UIL (ad esempio quelli stipulati con Confapi, ANIA e Federdistribuzione, che nell’attuale Consigliatura non sono rappresentate al CNEL). Questi CCNL coprono poco più di 1 milione e mezzo di lavoratori, pari al 12% del totale. 

Ancora una volta, le evidenze aggiornate a novembre 2021, provenienti dall’archivio nazionale dei contratti collettivi di lavoro, fotografano un mercato del lavoro frammentato dall’ ingiustificata proliferazione dei contratti collettivi. Un fenomeno largamente diffuso con effetti rilevanti in termini di riduzione dei salari e di tutele. 

In assenza di regole chiare sulla rappresentanza, la frammentazione apre la porta ad abusi e alla conclusione di “accordi pirata”, cioè siglati da parti sociali non rappresentative con l’obiettivo esplicito di fissare condizioni “al ribasso” e porre in essere pratiche di concorrenza sleale. In più, la moltiplicazione degli accordi anche non pirata, aggiunge complessità a un sistema già non facilmente leggibile. 

Da tempo si discute di una legge sulla rappresentanza ( gli accordi interconfederali sul tema sono rimasti lettera morta ) con la possibilità di legarla all’efficacia dei contratti collettivi. La questione potrebbe ora tornare nuovamente di attualità se inserita nel più recente dibattito riguardo l’opportunità di un salario minimo legale.  

E' merito di una proposta legislativa del CNEL, se ad oggi possiamo contare  su un primo strumento di riordino della banca dati ai fini di studio e di vigilanza sulla contrattazione. Il Codice Unico assegnato a ciascun contratto collettivo permetterà, a partire dal mese di dicembre 2021, analisi e valutazioni più puntuali in merito a molte questioni aperte che riguardano i contratti nazionali a partire dai perimetri degli stessi ed alla identificazione di quelli privi o con scarsa rappresentatività. 

Scheda CCNL dei lavoratori dipendenti depositati al CNEL aggiornata a novembre 2021