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Piattaforme digitali, pubblicata la Direttiva UE 2024/2831


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La Direttiva 2024/2831 del Parlamento europeo e del Consiglio del 24 ottobre 2024 è stata pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea dell'11 novembre scorso.

Lo scopo è quello di migliorare grazie a un maggiore controllo umano sugli algoritmi, le condizioni di lavoro e la protezione dei dati personali per coloro che prestano attività attraverso piattaforme digitali, una categoria che, seppur dinamica e in crescita, ha finora operato in una situazione di incertezza e scarsa tutela.  

Il provvedimento introduce misure volte a facilitare la determinazione della corretta qualifica del rapporto di lavoro mediante piattaforme digitali, promuove la trasparenza e la supervisione umana, nella gestione algoritmica del lavoro, anche in relazione a situazioni transfrontaliere.

Firmata lo scorso 23 ottobre, il provvedimento entrerà in vigore il prossimo 1° dicembre e dovrà essere recepita entro il 2 dicembre 2026. 

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Presunzione semplice ( art. 5 ) - La Direttiva chiede agli Stati membri di introdurre nei propri ordinamenti una presunzione legale semplice di subordinazione quando si ravvisino elementi che indicano controllo e direzione conformemente al diritto nazionale ; ai contratti collettivi o alle prassi in vigore in ciascun Stato membro, tenuto conto della giurisprudenza della Corte di Giusitizia UE. La presunzione non comporterà l’automatica conversione del rapporto , ma potrà essere utilizzata dai lavoratori e dalle autorità vigilanti in sede di accertamento o contenzioso.  Spetterà poi alla piattaforma di lavoro digitale, in caso di contenzioso, confutare la presunzione legale e  dimostrare che il rapporto contrattuale non è un rapporto di lavoro subordinato. Per quanto concerne il nostro ordinamento, la risposta alle esigenze di maggior tutela del settore, già fornita con le collaborazioni etero-organizzate dal committente del D.Lgs. n. 81/2015, andrà meglio coordinata sul piano della qualificazione del rapporto.

Trattamento dati e gestione algoritmica - Uno degli aspetti fondamentali della direttiva è la mitigazione della gestione algoritmica. Ciascuna piattaforma dovrà adottare specifiche misure per garantire trasparenza e controllo umano nei processi decisionali automatizzati, sulla falsa riga di quanto già previsto nel nostro ordinamento nazionale con il DL Trasparenza ( D.Lgs. n. 104/2022 ). La direttiva, oltre a normare specificatamente il trattamento dei dati, riconosce ai lavoratori mediante piattaforma digitale il diritto ad interloquire con una persona di riferimento per ricevere spiegazioni in merito al funzionamento dei sistemi di monitoraggio automatizzati e i relativi processi decisionali.

Valutazione di impatto per le piattaforme – Elemento di novità per il nostro ordinamento, la cadenza biennale con la quale le piattaforme digitali dovranno procedere alla valutazione d’impatto   delle decisioni  prese o sostenute dai sistemi di monitoraggio automatizzati in grado di incidere sulle condizioni di lavoro.

Tutele contro il licenziamento – IL recesso dal rapporto non potrà essere intimato dalla piattaforma digitale per fatti riconducibili all’esercizio dei diritti previsti dalla direttiva.

Promozione della contrattazione collettiva - Infine, gli Stati membri, fatta salva l’autonomia delle parti sociali, e tenendo conto della diversità delle prassi nazionali, dovranno adottare misure adeguate per promuovere il ruolo delle parti sociali e incoraggiare l’esercizio del diritto alla contrattazione collettiva nel lavoro mediante piattaforme digitali e agevolare l’esercizio dei loro diritti relativi alla gestione algoritmica.  

Fonte: Gazzetta Ufficiale UE