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Legge di bilancio 2024: quali novità in materia di bilanciamento lavoro - famiglia


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Il disegno di legge di bilancio 2024 – nella versione già approvata dal Consiglio dei Ministri – apporta diverse novità in materia giuslavoristica, tra cui anche una revisione dei congedi parentali.

Attualmente, l’art. 34 del TU 151/2001 dispone che durante i congedi parentali, cui i dipendenti possono usufruire entro il dodicesimo anno di età del figlio, venga corrisposta un’indennità economica a carico dell’INPS pari al 30% della retribuzione. Percentuale quest’ultima che sale all’80% con riferimento ad una sola mensilità se il congedo viene richiesto (alternativamente da uno dei genitori ovvero in modalità ripartita) entro il sesto anno di vita del bambino.
La bozza in commento, nell’ambito delle misure di promozione della natalità e per il solo anno 2024, prevede la possibilità che – oltre alla predetta mensilità indennizzata con l’80% della retribuzione – ve ne sia un’altra con un’indennità pari al 60% dello stipendio.
Condizione essenziale per l’accesso a tale misura è che anche questa mensilità sia fruita nei primi sei anni di età del figlio.

Ulteriore misura, finalizzata al sostegno della famiglia, è quella inerente all’aumento del bonus asili nido (che può essere sfruttato anche per un alternativo supporto domiciliare in specifici casi) che passa a 3.600,00 € annui per i nati dal 1 gennaio 2024.
Condizioni necessarie per l’accesso alla misura in commento sono la presenza, nel nucleo familiare, di un altro figlio sotto i 10 anni ed un ISEE inferiore ai 40.000,00 €.
Attualmente il bonus è pari a 2.500,00 € annui per nuclei familiari con ISEE tra 25.000,00 e 40.000,00 € per arrivare a 3.000 € per quelli sotto la soglia dei 25.000,00 €.
Da notare con interesse è che la novità, a meno di nuove modifiche, dovrebbe diventare strutturale. 

Finalizzata a contrastare la denatalità è invece la terza e ultima misura prevista dall'attuale bozza della Legge di Bilancio, una decontribuzione per le lavoratrici madri con almeno due figli. L' esonero riconosciuto nel limite massimo annuo di 3mila Euro, riparametrato su base mensile, riguarda tutte le lavoratrici con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, ad esclusione del lavoro domestico (escluse pure le lavoratrici autonome).  La norma avrà validità per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026, e verrà riconosciuta per le madri con tre o più figli, fino al 18esimo compleanno del figli più piccolo; in via sperimentale anche per le madri con due figli, con il figlio più piccolo sotto i 10 anni di età.

ACDR