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Tribunale di Roma: legittimo il licenziamento per g.m.o. se le mansioni sono parzialmente sostituite dall’intelligenza artificiale


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Con la sentenza n. 9135 del 19.11.2025, il Tribunale di Roma afferma che è legittimo il licenziamento per giustificato motivo oggettivo del dipendente se la società, al fine di contenere i costi, decide di affidare le relative mansioni al superiore gerarchico che, per ricoprirle, si avvale di strumenti di intelligenza artificiale.

Il fatto affrontato

La lavoratrice impugna giudizialmente il licenziamento irrogatole per giustificato motivo oggettivo.
Nel costituirsi in giudizio, la società datrice deduce, da un lato, che il recesso rappresenta una conseguenza necessaria rispetto alla crisi economica finanziaria che l'aveva interessata e, dall’altro, che le mansioni e le funzioni della ricorrente per un breve periodo sono state assorbite da una collega assunta in epoca antecedente per essere poi definitivamente acquisite dal team leader che utilizza anche il supporto dell’intelligenza artificiale.

La sentenza

Il Tribunale di Roma rileva, preliminarmente, che l’azienda è riuscita a provare l’effettività delle esigenze economiche poste a fondamento del recesso, la sussistenza del nesso causale tra tali esigenze e la soppressione della posizione ricoperta dalla ricorrente, nonché l’impossibilità di una sua ricollocazione in altre mansioni.

In particolare, secondo il Giudice, la società – al fine di efficientare i processi produttivi e ridurre costi fissi importanti quali quelli del personale – può legittimamente ricorrere a strumenti di IA.

Su tali presupposti, il Tribunale di Roma – ritenendo integrato il giustificato motivo oggettivo dedotto a base del recesso – rigetta il ricorso presentato dalla lavoratrice.

A cura di WST