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Corte di Appello di Bologna: da quando decorre il termine per il deposito del ricorso in caso di impugnativa stragiudiziale del licenziamento inviata per raccomandata ma anticipata via PEC?


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Con la sentenza n. 223 del 29.04.2025, la Corte di Appello di Bologna afferma che, laddove il difensore del lavoratore anticipi per PEC l’impugnativa stragiudiziale del licenziamento, poi inviata via raccomandata A/R, è dalla data della PEC che decorrono i 180 giorni per la proposizione del ricorso giudiziale.

Il fatto affrontato

Il lavoratore impugna stragiudizialmente il licenziamento irrogatogli per superamento del comporto con raccomandata A/R del 02.04.2024 anticipata via PEC in data 29.03.2024.
Il Tribunale rigetta il ricorso, dichiarando la decadenza del dipendente dall’azione giudiziale per averla proposta oltre il termine di 180 giorni, da far decorrere dall’invio della PEC e non della raccomandata.

La sentenza

Il Tribunale di Bologna rileva, preliminarmente, che vale quale impugnazione stragiudiziale, qualunque atto con cui il lavoratore manifesti in modo testuale ed inequivoco la volontà di impugnare il licenziamento.

Per i Giudici, dunque, detto valore deve essere indubbiamente riconosciuto alla PEC inviata dal legale del lavoratore, che ha la stessa efficacia di certezza di una raccomandata cartacea con avviso di ricevimento.

Secondo la sentenza, quindi, dal momento dell’invio della PEC devono decorrere i 180 giorni per la proposizione del ricorso giudiziale, anche nel caso in cui la PEC rappresenti solo una anticipazione della comunicazione inviata per raccomandata.

Su tali presupposti, la Corte di Appello di Bologna rigetta il ricorso del lavoratore, confermando la decadenza dello stesso dalla proposizione del ricorso giudiziale.

A cura di WST