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Corte d’Appello di L’Aquila: licenziato il dipendente connivente con pratiche fraudolente nel luogo di lavoro


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Con la sentenza del 06.05.2025, la Corte d’Appello di L’Aquila afferma che è legittimo, per lesione del vincolo fiduciario, il recesso irrogato al dipendente connivente con i colleghi autori di pratiche fraudolente nel luogo di lavoro.

Il fatto affrontato

Il lavoratore impugna giudizialmente il licenziamento disciplinare irrogatogli per non aver comunicato alla società l’esecuzione, da parte di alcuni suoi colleghi, di operazioni illecite, anche di rilevanza penale, nell’ambito dell’esecuzione delle loro mansioni.
Il Tribunale accoglie parzialmente la predetta domanda, riconoscendo al dipendente una tutela meramente indennitaria.

La sentenza

La Corte d’Appello rileva, preliminarmente, che la condotta del lavoratore di compartecipazione o di connivenza rispetto a comportamenti illegittimi posti in essere da altri colleghi integra un illecito disciplinare di assoluta gravità.

In particolare, continua la sentenza, detto atteggiamento risulta essere in palese violazione dell'obbligo di fedeltà, oltre che dei principi di correttezza e buona fede ed in evidente contrasto con i doveri connessi all'inserimento del lavoratore nella struttura e nell'organizzazione dell'impresa.

Secondo i Giudici, ciò comporta la configurazione di una situazione di aperto conflitto con gli interessi e le finalità aziendali, tale da minare la fiducia riposta dal datore di lavoro.

Su tali presupposti, la Corte d’Appello di L’Aquila accoglie l’appello incidentale proposto dalla società e statuisce la piena legittimità dell’impugnato licenziamento.

A cura di WST