Stampa

Tribunale di Tivoli: la previsione di un preavviso più lungo in caso di dimissioni va remunerata


icona

Con la sentenza n. 1488 del 13.11.2025, il Tribunale di Tivoli afferma che il concordato prolungamento del periodo di preavviso a carico del lavoratore dimissionario deve prevedere, a fronte del suo limitato diritto di recesso, un adeguato corrispettivo economico.

Il fatto affrontato

La questione sottoposta al vaglio del giudice ha ad oggetto la validità di un patto con cui dipendente e società hanno prolungato il periodo di preavviso in caso di dimissioni sino a 18 mesi, in deroga al ben più breve termine di 90 giorni previsto dal CCNL.

La sentenza

Il Tribunale di Tivoli afferma, preliminarmente, che le parti di un contratto di lavoro possono legittimamente derogare rispetto alla durata del periodo di preavviso previsto a livello collettivo in caso di dimissioni, concordando un periodo più ampio di quello previsto dal CCNL.

Tuttavia, continua la sentenza, tale estensione non è senza limiti, dovendosi realizzare un equo contemperamento degli interessi in gioco ed essere temporalmente contenuto entro limiti di ragionevolezza tali da non comprimere oltre modo gli interessi del lavoratore, pregiudicando la sua effettiva libertà di recedere da un rapporto a tempo indeterminato.

Secondo il Giudice, inoltre, tale prolungamento deve perseguire una finalità meritevole di tutela.
Finalità che, lato lavoratore, non è rinvenibile nel computo dell’intero periodo agli effetti della indennità di anzianità, ma va ricercato nella congruità di una controprestazione economica specificamente pattuita in favore del dipendente a fronte del maggior vincolo allo stesso imposto.

A cura di WST