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Commissione UE – COM(2017) 253: Proposta di direttiva per l’equilibrio tra attività professionale e vita familiare per genitori e prestatori di assistenza


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Il 26 aprile 2017 è stata emanata dalla Commissione Europea ha emanato una “ Proposta di direttiva relativa all’equilibrio tra attività professionale e vita familiare per i genitori e i prestatori di assistenza [ COM (2017) 253 ], che andrebbe ad abrogare la direttiva 2010/18/UE.

La proposta relativa all'equilibrio tra attività professionale e vita familiare stabilisce una serie di standard minimi nuovi o più elevati per il congedo di paternità, il congedo parentale e il congedo per i prestatori di assistenza.

Essa introduce il diritto per cui i padri possono prendere un periodo di congedo di durata non inferiore a 10 giorni lavorativi in occasione della nascita di un figlio. La proposta prevede inoltre che il diritto a quattro mesi di congedo parentale possa essere utilizzato fino ai 12 anni di età del figlio, rispetto all'attuale linea guida non vincolante degli 8 anni di età. Il congedo parentale di quattro mesi diventa inoltre un diritto individuale delle madri e dei padri, e in quanto tale non è trasferibile all'altro genitore: un potente incentivo affinché anche gli uomini vi facciano ricorso.

Viene inoltre introdotto per la prima volta un congedo di cinque giorni l'anno per i prestatori di assistenza, in caso di malattia di un parente diretto. Tutte queste modalità di congedo familiare saranno retribuite almeno al livello del congedo di malattia. La proposta concederà inoltre ai genitori di bambini fino a 12 anni di età e ai prestatori di assistenza il diritto di chiedere modalità di lavoro flessibili, quali l'orario di lavoro flessibile o ridotto o la flessibilità per quanto concerne il luogo di lavoro. Essa tiene conto delle esigenze delle piccole e medie imprese e cerca di fare in modo che non ne risentano in maniera sproporzionata.

Le misure proposte intendono in particolare accrescere le opportunità per gli uomini di assumersi responsabilità genitoriali e di assistenza. Oltre a recare benefici per i bambini, esse contribuiranno ad aumentare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro, riducendo la disparità tra uomini e donne nell'occupazione, che nel 2015 ammontava ancora all'11,6 % e tocca addirittura quota 30 % nel caso delle famiglie con bambini di età inferiore a 6 anni. Si tratta di uno degli elementi alla base del divario retributivo di genere (16,3 %) e del divario pensionistico di genere (40 %). Gli Stati membri possono affidare alle parti sociali l'attuazione di questa direttiva purché siano garantiti i risultati che essa persegue.

Fonte: Commissione Europea