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Cassazione: il tardivo invio del certificato medico legittima il licenziamento


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Con la sentenza n. 18956 del 11.09.2020, la Cassazione afferma che i giorni di assenza risultati solo successivamente riconducibili ad uno stato di malattia del dipendente, a causa del tradivo invio della relativa certificazione, devono essere qualificati come assenza ingiustificata.

Il fatto affrontato

La lavoratrice impugna giudizialmente il licenziamento per giusta causa irrogatole a seguito di cinque giornate di assenza ingiustificata nel periodo 03.10.2014 – 08.10.2014, a fronte dell’invio del certificato medico solo in data 09.10.2014.

La sentenza

La Cassazione, confermando quanto stabilito dal Tribunale e dalla Corte di Appello, afferma che devono qualificarsi in termini di assenza ingiustificata i giorni di assenza risultati solo successivamente riconducibili ad uno stato di malattia del dipendente.

Secondo i Giudici di legittimità, infatti, l’invio tardivo della certificazione medica attestante lo stato patogeno del lavoratore non può coprire retroattivamente i giorni di assenza inizialmente sprovvisti di giustificazione.

Per la sentenza, ne consegue che dette assenze, in difetto di tempestivo invio del certificato medico, devono considerarsi disciplinarmente rilevanti.

Su tali presupposti, la Suprema Corte rigetta il ricorso della lavoratrice, affermando la legittimità del licenziamento irrogatole a fronte della disciplina contenuta nel CCNL di riferimento che legittima il recesso dopo tre giorni consecutivi di assenza ingiustificata.

A cura di Fieldfisher