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TAR Lazio: illegittime le sanzioni irrogate al whistleblower


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Con l’ordinanza dell’11.03.2021, il TAR Lazio afferma che è legittima la sanzione pecuniaria irrogata al segretario comunale che, in maniera ritorsiva e discriminatoria, aveva sanzionato disciplinarmente un whistleblower.

Il fatto affrontato

Il segretario comunale ricorre giudizialmente per chiedere l'annullamento, previa sospensione dell'efficacia, della delibera con la quale l’ANAC gli aveva irrogato una sanzione pecuniaria di € 5.000,00 per aver a sua volta sanzionato un dipendente pubblico che aveva segnalato illeciti sul posto di lavoro.

L’ordinanza

Il TAR Lazio rigetta l’istanza presentata dal segretario comunale, ritenendo la sanzione inflittagli dall’ANAC perfettamente in linea con la normativa in materia di whistleblowing.

Per l’ordinanza, l'art. 54 del D.Lgs. 165/2001 prevede, infatti, che il pubblico dipendente che segnala le condotte illecite di cui è venuto a conoscenza in ragione del proprio rapporto di lavoro non può essere sanzionato.

Secondo i Giudici, invece, come previsto dalla predetta normativa, da punire è il soggetto che - nell’ambito del pubblico impiego - adotta misure discriminatorie.

Su tali presupposti, il TAR Lazio respinge l’istanza cautelare del segretario comunale, ritenendo condivisibile la posizione dell’ANAC che aveva giudicato ritorsiva e discriminatoria la sanzione inflitta al whistleblower.

A cura di Fieldfisher