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Garante Privacy – Videosorveglianza : dichiarazioni sulla Sentenza CGUE


telecamera per videosorveglianza nei luoghi di lavoro
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A seguito della pubblicazione della sentenza della Corte di Giustizia dei Diritti dell’Uomo del 17.10.2019, riguardante il ricorso all’utilizzo della videosorveglianza nei luoghi di lavoro, il Garante Privacy Antonello Soro ha ritenuto opportuno commentare la pronuncia con proprie considerazioni.

Come riportato nel comunicato diramato lo stesso 17 ottobre, il Garante Privacy ha ritenuto opportuno sottolineare come la sentenza non rappresenti un apertura, anche se parziale, verso un’eventuale liberalizzazione della videosorveglianza occulta.

Se da una parte la sentenza giustifica l’utilizzo di telecamere nascoste, dall’altra conferma che i controlli mediante videosorveglianza devono essere sempre rispettosi dei fondamentali capisaldi della tutela della riservatezza rappresentati dalla proporzionalità e non eccedenza.

Il Garante precisa, infatti, che “ la videosorveglianza deve essere intesa solo in quanto “ extrema ratio ” a fronte di gravi illeciti e con modalità spazio-temporali tali da limitare al massimo l’incidenza del controllo sul lavoratore ” e comunque giustificata dal ricorso di determinati presupposti rappresentati nel caso di specie da:

• fondati e ragionevoli sospetti di furti commessi dai lavoratori ai danni del patrimonio aziendale;
• area oggetto di ripresa (peraltro aperta al pubblico) era alquanto circoscritta;
• videocamere in funzione per un periodo temporale limitato;
• non era possibile ricorrere a mezzi alternativi;
• le immagini captate erano state utilizzate soltanto a fini di prova dei furti commessi.

Fonte: Garante Privacy