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Cassazione: la diversa collocazione geografica del rapporto di lavoro non giustifica un nuovo patto di prova


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Con l’ordinanza n. 6633 del 09.03.2020, la Cassazione afferma che l’inserimento del patto di prova in due contratti di lavoro successivamente stipulati tra le stesse parti ed inerenti ad identiche mansioni, non può essere giustificata dalla diversa collocazione geografica della sede aziendale di adibizione del dipendente (sul medesimo argomento si veda: Cassazione: quando è legittima la ripetizione del patto di prova).

Il fatto affrontato

La lavoratrice impugna giudizialmente il licenziamento irrogatole per mancato superamento del periodo di prova.
A fondamento della predetta domanda, la medesima deduce che il patto era stato illegittimamente apposto al contratto di lavoro siglato con la società datrice, dal momento che, per le stesse mansioni, aveva superato la prova contenuta nei contratti a termine precedentemente stipulati con la stessa azienda.
A seguito dell’accoglimento del ricorso da parte della Corte d’Appello, l’impresa ricorre in Cassazione, rilevando che la sede dove la dipendente aveva svolto l’ultima attività era distante oltre mille chilometri dagli uffici della precedente assegnazione e che, quindi, la diversa collocazione geografica giustificava la necessità di una nuova sperimentazione delle sue capacità.

L’ordinanza

La Cassazione afferma, preliminarmente, che il patto di prova, in due contratti di lavoro successivamente stipulati tra le stesse parti, è ammissibile soltanto qualora risponda alla finalità di saggiare la reciproca convenienza alla continuazione del nuovo rapporto, potendo nel tempo intervenire molteplici fattori, attinenti non soltanto alle capacità professionali, ma anche alle abitudini di vita o a problemi di salute.

Secondo i Giudici di legittimità, tale condizione non è, quindi, ammissibile non solo se l’intervallo intercorso tra i vari contratti è breve, ma anche se gli stessi sono inerenti allo stesso settore produttivo.

Ricorrendo entrambe le predette circostanze nel caso di specie, la Suprema Corte rigetta il ricorso dell’azienda, non potendo la diversità delle realtà territoriali avere alcuna incidenza sul contratto.

A cura di Fieldfisher