Giudizio di primo grado

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Cassazione: la competenza giudiziaria territoriale in caso di svolgimento della prestazione da casa


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Con l’ordinanza n. 12907 del 22.04.2022, la Cassazione afferma che la competenza territoriale è quella del Tribunale del circondario della residenza del lavoratore, ogniqualvolta il dipendente svolga la prestazione da casa e questa rappresenti una dipendenza dell’azienda.

Il fatto affrontato

Il lavoratore, corrispondente di una testata giornalistica, ricorre giudizialmente per sentir dichiarare il suo diritto alla qualifica superiore e per sentir accertare l'illegittimità del licenziamento collettivo adottato nei suoi confronti.
La società datrice, nel costituirsi, solleva in via preliminare eccezione di incompetenza per territorio del giudice adito, a favore di quello della città ove la stessa aveva la sede legale e nel cui circondario era stato concluso il contratto.
Il Tribunale rigetta la predetta eccezione, sul presupposto che l’abitazione del ricorrente (da cui si provvedeva alla raccolta e al coordinamento del materiale trasmesso da fornire alla redazione centrale) potesse essere fatta rientrare pienamente nella nozione di ufficio di corrispondenza.

L’ordinanza

La Cassazione - nel confermare la statuizione di merito - rileva preliminarmente che, ai sensi del secondo comma dell'art. 413 c.p.c., competente per le controversie di lavoro è il giudice nella cui circoscrizione è sorto il rapporto ovvero si trova l'azienda o una sua dipendenza alla quale è addetto il dipendente o presso la quale egli prestava la sua opera al momento della fine del rapporto.

Per la sentenza, ci si trova in presenza di una dipendenza aziendale, ogniqualvolta vi sia una articolazione della organizzazione aziendale destinata al conseguimento degli scopi propri dell'imprenditore.

Secondo i Giudici di legittimità, in particolare, devono a tal fine essere valutati alcuni elementi, quali l’esistenza di un collegamento strutturale tra il luogo di svolgimento della prestazione ed il datore di lavoro, la circostanza che detto luogo rappresenta un punto di riferimento anche per i terzi e, infine, la presenza di una adesione implicita della società circa il fatto che il luogo di espletamento dell’attività rappresenta di fatto un terminale dell'azienda.

Ritenendo sussistenti tutti i predetti indici nel caso di specie, la Suprema Corte rigetta il ricorso proposto dall’azienda, confermando la competenza territoriale del tribunale adito.

A cura di Fieldfisher