Giudizio di primo grado

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Cassazione: il termine per il deposito del ricorso giudiziale scatta dall’impugnativa del licenziamento inviata dal lavoratore


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Con la sentenza n. 16591 del 22.06.2018, la Cassazione afferma che, in presenza di una doppia impugnazione stragiudiziale del licenziamento, di cui la prima effettuata dall’Organizzazione Sindacale all’insaputa del lavoratore e la seconda dal prestatore stesso a mezzo di procura speciale ad un avvocato, il decorso del successivo termine di 180 giorni per il deposito del ricorso giudiziale scatta unicamente dopo l’impugnativa proposta dal difensore del dipendente.

Il fatto affrontato

Il lavoratore impugna giudizialmente il licenziamento disciplinare irrogatogli dalla società datrice.
In conseguenza di ciò, sia il Tribunale che la Corte d’Appello, rigettano la domanda sull’assunto che il deposito del ricorso era avvenuto dopo 180 giorni dalla comunicazione dell’Organizzazione Sindacale, ritenendo irrilevante che il dipendente non fosse stato messo a conoscenza dell’iniziativa del sindacato e che lo stesso avesse trasmesso, tramite il proprio avvocato, una successiva impugnazione stragiudiziale del provvedimento espulsivo.

La sentenza

La Cassazione, ribaltando quanto stabilito in primo e secondo grado, afferma che se all’atto scritto di impugnazione stragiudiziale spedito dal sindacato, senza che il lavoratore ne fosse stato preventivamente informato, fa seguito, sempre nell’arco temporale di 60 giorni, la manifestazione scritta della volontà dell’interessato di opporsi al licenziamento, è solo a quest’ultimo evento che si deve fare riferimento allo scopo di valutare se sia stato adempiuto il successivo termine decadenziale di deposito del ricorso giudiziario nei successivi 180 giorni.

Secondo i Giudici di legittimità, infatti, l'Organizzazione Sindacale resta, comunque, idonea a valutare gli interessi del lavoratore iscritto e a proporre, nel suo interesse ed a prescindere dalla conoscenza di questi, l'impugnativa del licenziamento entro il termine di sessanta giorni.
Laddove, però, entro lo stesso termine di legge, il lavoratore abbia avanzato autonoma impugnazione, personalmente o a mezzo di difensore munito di mandato speciale, il successivo termine di decadenza per proporre il ricorso giudiziale non può che decorrere da tale ultima impugnazione, in relazione alla quale vi è la certezza della cognizione da parte dell'interessato.

La sentenza giunge all’elaborazione del suddetto principio muovendosi in una prospettiva di pieno ed effettivo esercizio da parte del prestatore del suo diritto alla tutela giudiziaria, che è un bene riconosciuto e garantito sia dalla Costituzione che dalle norme europee.

Su tali presupposti, la Suprema Corte accoglie il ricorso proposto dal lavoratore, cassando con rinvio la sentenza impugnata.

A cura di Fieldfisher