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Riforma delle pensioni : Parte il confronto tra Governo , sindacati e imprese


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Si riapre il cantiere pensioni, nei prossimi giorni si terrà presso il Ministero del Lavoro il secondo incontro del tavolo tecnico per la riforma del sistema pensionistico. Convocati al tavolo i leader di Cgil, Cisl e Uil e le associazioni datoriali Confindustria, Confcommercio, gli Artigiani, Alleanza cooperative e Confesercenti. Al tavolo parteciperanno anche i sottosegretari Claudio Durigon (Lavoro) e Federico Freni (Economia e Finanze), i vertici dell'Inps e l'ufficio legislativo del Ministero della Pubblica Amministrazione. 

All’ordine del giorno misure per giovani e donne ma diversi i temi caldi già trattati nel corso dell’ incontro del 18 gennaio durante il quale le parti sociali, con il sostegno del Governo, hanno condiviso la necessità di interventi strutturali sul sistema previdenziale, con l’obbiettivo di garantire maggiore flessibilità e sostenibilità a lungo termine.  

Su iniziativa del Ministro Calderone è stata manifestata la volontà di ripristinare un nucleo permanente di valutazione della spesa pensionistica per meglio monitorare i fattori che influenzano l'andamento del settore, consentendo così una revisione sostenibile e ben ponderata del complesso sistema pensionistico vigente. 

Nell’occhio del ciclone torna “ Opzione Donna “ rivelatasi la spina nel fianco dell’Esecutivo durante la stesura della Legge di Bilancio. Il Ministro ha ammesso la possibilità di una revisione dei requisiti per garantire maggiore flessibilità. 

I sindacati dal canto loro hanno presentato una piattaforma unitaria in cui vengono avanzate una serie di proposte per il miglioramento dell’attuale normativa vigente. Si è ragionato su diversi interventi sui quali c’è stata piena convergenza con il Governo in merito ai contenuti, meno sulle tempistiche dove CGIL ; CISL e UIL hanno marcato il carattere urgente di alcuni provvedimenti. Nel corso dell’ incontro riflessioni ad ampio raggio sono state svolte su diverse questioni. 

Flessibilità in uscita - In primis è stata rimarcata la temporaneità di una misura parziale come Quota 103, da sola non sufficiente a riportare flessibilità nel sistema, oltre alla necessità di estendere la flessibilità nell’accesso alla pensione riconoscendo a lavoratrici e lavoratori la facoltà di scelta su quando andare in pensione. 

Contratto di espansione – La proroga del contratto di espansione, già discussa nel Milleproroghe non è andata in porto. I sindacati confermano l’interesse verso strumenti in grado di accompagnare il passaggio dal lavoro alla pensione con particolare riguardo alle situazioni di crisi di impresa e alle esigenze di riorganizzazione aziendale, come il contrato di espansione e l’isopensione, rendendoli più accessibili ed efficaci. Strumenti che però dovranno essere meglio coordinati con misure che incentivino e favoriscano il ricambio generazionale. 

Previdenza complementare – Attenzione è stata rivolta anche alla previdenza complementare negoziale e a un suo rilancio. In questa direzione la volontà di riportare la tassazione degli investimenti dei fondi pensione alle precedenti aliquote più favorevoli e di promuovere le condizioni perché i fondi investano maggiormente nell’economia reale del Paese, prediligendo il sostegno alle infrastrutture, anche sociali. Altre proposte hanno riguardato l’introduzione di nuovi meccanismi che consentano di esercitare liberamente la scelta di adesione con un nuovo periodo di silenzio - assenso. 

Separazione spesa previdenziale / spesa assistenziale – Già da tempo se ne parla, l’ intervento della separazione della spesa previdenziale da quella assistenziale non è certo semplice come si può pensare. Nella determinazione della spesa pensionistica, così come statisticata da Eurostat, incidono molte voci che non hanno natura previdenziale e non hanno corrispondenza nelle rilevazioni degli altri Paesi europei. L’ intervento appare pertanto necessario considerate anche le specificità del nostro sistema e il peso della fiscalità sulla spesa pensionistica che finisce per determinare una rappresentazione fuorviante nella comparazione internazionale. 

Interventi sul sistema contributivo – Il sistema pensionistico muove ormai verso il completo abbandono del sistema retributivo e di quello misto. Appare quindi necessario sistematizzare l’applicazione delle norme di alcuni istituti previdenziali adeguandole alle caratteristiche del sistema contributivo come, ad esempio, prevedere un’incidenza effettiva delle maggiorazioni anche nella misura delle prestazioni pensionistiche calcolate con il sistema contributivo che oggi non sono considerate, attraverso una valorizzazione del montante contributivo o del coefficiente di trasformazione. 

Nel corso dell’ incontro si è parlato anche di condizioni più favorevoli per lavoratori gravosi e usuranti ; allargamento dell’ anticipo pensionistico APE Sociale con un’occhio di riguardo verso il lavoro di cura non retribuito svolto in prevalenza dalla donne e ritenuto come un fattore fondamentale di welfare. 

Nella prossima seduta verrà posta l'attenzione sulla proposta di una pensione contributiva di garanzia per giovani. Una misura al momento considerata particolarmente onerosa ma che dovrebbe essere  graduata rispetto al numero di anni di lavoro e di contributi versati, che consideri e valorizzi previdenzialmente anche i periodi di disoccupazione, di formazione e di basse retribuzioni, per assicurare a tutti un assegno pensionistico dignitoso.  

Ultimo aspetto ancora da definire, e non di poco conto, è quello relativo alle risorse disponibili. Le ingenti spese sostenute in ambito previdenziale negli ultimi due anni non consentono di ragionare in concreto prima di aver trovato le opportune coperture finanziarie.