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I canali di accesso al pensionamento nel 2023


La voce pensioni è tra le più pesanti del bilancio della spesa pubblica e quando occorrono tagli e risparmi si pensa subito al capitolo previdenziale. 

Fermandosi a poco più di un decennio fa, chi pensava che la riforma delle pensioni attuata dal Governo Monti nel 2011 sarebbe stata l’ultima e definitiva correzione del sistema previdenziale, si sbagliava.

Da allora la riforma delle pensioni attuata dall’allora Ministro del Lavoro Fornero è stata oggetto di numerose modifiche con un unico obbiettivo : favorire il pensionamento anticipato e rendere più flessibili i canali di accesso al pensionamento, resi particolarmente rigidi dall’improvviso innalzamento dell’età pensionabile necessario per mettere in sicurezza i conti pubblici. Proprio per far fronte a questa maggior richiesta di flessibilità vennero pensate nel 2019 l’ APE e la cd. Quota 100. 

Dal 2019 saltiamo al 2023, nelle programma dell’attuale Governo non poteva mancare la “questione pensioni “ solo parzialmente affrontata dalla Legge di Bilancio con una serie di provvedimenti che non stravolgono l’assetto preesistente, in vista di una vera e propria riforma delle pensioni che vedrà la luce solo nel 2024 ( Riforma delle pensioni : Parte il confronto tra Governo , sindacati e imprese ).

In attesa la Legge di Bilancio 2023 ha introdotto alcune novità che non hanno stravolto l’assetto preesistente. Tra gli interventi, in ottica di risparmio è stato previsto un taglio alla rivalutazione delle pensioni, la cd. Perequazione, da 36 mld in dieci anni . 

In ordine ai canali di accesso della pensione è stata prorogata l’ APE Sociale, Opzione Donna è stata rinnovata ma con requisiti o più stringenti rispetto al 2022 , Quota 102 viene sostituita dal pensionamento anticipato flessibile Quota 103, che consente il ritiro con 62 anni di età e 41 anni di contributi oltre ad un massimale di importo dell’assegno pensionistico pari a 5 volte il trattamento minimo INPS ( 36.000 € nel 2023 ).

I requisiti anagrafici, in molti casi, sono soggetti all’adeguamento delle aspettative di vita. Il prossimo incremento dell’età pensionabile legato alle speranze di vita era previsto nel 2023 ma, a fronte della frenata dovuta al Covid, non sono previsti scatti fino al 2026 e pertanto i requisiti nel 2023 rimarranno invariati. 

[PDF] Tabella canali di pensionamento 2023

Per il 2023 i principali canali di accesso su cui si potrà contare prevedono : 

PENSIONE DI VECCHIAIA : 

Per quanto concerne la pensione di vecchiaia il 2023 non riserva nulla di nuovo. Gli iscritti all’assicurazione generale obbligatoria ( AGO ), alle forme sostitutive ed esclusive della medesima e alla Gestione separata potranno andare in pensione con : 

– 30 anni di contributi a 66 anni e 7 mesi per addetti a mansioni gravose e usuranti;

– 20 anni di contributi e 67 anni o 64 anni se si hanno i requisiti per la pensione anticipata contributiva;

– 5 anni di contributi per chi ha 71 anni e rientra nel regime contributivo (senza contribuzione prima del 1996).

Per la pensione di vecchiaia non sono previste le cd. “ finestre mobili “, che posticipano la decorrenza della pensione rispetto alla maturazione dei requisiti. 

PENSIONE ANTICIPATA : 

Come nel 2022, anche nel 2023 (i requisiti sono bloccati fino al 2026) la Legge Fornero permette di andare in pensione anticipata ordinaria con un’anzianità contributiva di: 

– 42 anni e 10 mesi per gli uomini;

– 41 anni e 10 mesi per le donne. 

Per l’accesso alla pensione anticipata ordinaria è prevista una finestra mobile che fa slittare la percezione del primo rateo di pensione di tre mesi dalla maturazione dei requisiti. 

Il sistema previdenziale prevede poi altre forme agevolate di pensione anticipata, pensate per tutelare alcune categorie di lavoratori. 

MANSIONI GRAVOSE e USURANTI : 

Per i lavoratori che svolgono mansioni particolarmente gravose sono da tempo attive facilitazioni che permettono una uscita anticipata dal lavoro . 

Rientrano in questa categoria lavoratori notturni a turni e/o per l’intero anno; addetti alla cosiddetta “linea catena”; conducenti di veicoli, di capienza complessiva non inferiore a nove posti, adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo ed altri ancora A queste categorie l’accesso alla pensione anticipata è consentito con : 

• età minima 61 anni e 7 mesi e 35 anni di contributi per i dipendenti e le dipendenti donne;
• età minima 62 anni e 7 mesi con anzianità contributiva di 35 anni, per gli autonomi e le autonome. 

LAVORATORI PRECOCI : 

Anche per i precoci non ci sono novità: nel 2023 è confermato il requisito contributivo ridotto a 41 anni a prescindere dall'età anagrafica se risulta svolto almeno 12 mesi di lavoro effettivo prima del 19° anno di età e ci si trovi in uno dei seguenti profili : 

a) disoccupati con esaurimento integrale dell'indennità di disoccupazione;

b) invalidi almeno al 74%;

c) caregivers;

d) addetti ad attività particolarmente "difficoltose e rischiose" inclusi nel predetto decreto del ministero del lavoro del 5 febbraio 2018;

e) addetti a mansioni usuranti e notturni di cui al dlgs n. 67/2011. 

OPZIONE DONNA : 

Con Opzione Donna, fino allo scorso anno, le lavoratrici del pubblico e del privato potevano andare in pensione a 58/59 anni di età e 35 di contributi maturati entro il 31 dicembre 2021, con assegno interamente contributivo. 

Ora la Legge di Bilancio ha prorogato l’Opzione Donna per il 2023, a patto che le lavoratrici interessate maturino i requisiti entro fine 2022 ma con platea ristretta a solo tre categorie di potenziali beneficiarie: 

• caregiver familiari di conviventi disabili o non autosufficienti;
• invalide (inabili al lavoro) almeno al 74%;
• in esubero (dipendenti o licenziate) da aziende per le quali è stato aperto un tavolo di crisi.

Per il 2023, inoltre, il requisito anagrafico è di 60 anni di età con sconti per le donne con figli (un anno per ogni figlio, fino a un massimo di due anni) ed una eccezione per le dipendenti o licenziate da aziende in crisi, il cui requisito anagrafico è fisso a 58 anni a prescindere dal numero dei figli. 

Chi ha maturato con le vecchie regole può ancora esercitarlo quest’anno o in futuro, se vuole far aumentare il montante contributivo. La “ cristallizzazione dei requisiti “ vale anche per la pensione anticipata flessibile quota 103 introdotta quest’anno. 

QUOTA 103 : 

La Legge di bilancio ( legge n. 197/2022 ) introduce la facoltà di uscire con 62 anni e 41 anni di contributi se i requisiti sono raggiunti entro il 31 dicembre 2023. Resta ferma la finestra mobile di tre mesi per i lavoratori del settore privato e di sei mesi per il settore pubblico. Per i lavoratori del settore scolastico che raggiungono i requisiti entro il 31.12.2023 si riaprono sino al 28 febbraio 2023 i termini per la presentazione delle domande di cessazione dal servizio con decorrenza della pensione dal 1° settembre 2023. 

QUOTA 100 : 

Chi ha raggiunto i requisiti per la cd. «Quota 100» (62 anni e 38 anni di contributi) entro il 31 dicembre 2021 può, comunque, presentare domanda di pensionamento anche nel 2023. 

QUOTA 102 : 

Chi ha raggiunto i requisiti per la cd. «Quota 102» (64 anni e 38 anni di contributi) entro il 31 dicembre 2022 può, comunque, presentare domanda di pensionamento anche nel 2023. 

APE SOCIALE : 

La Legge di bilancio 023 rinnova anche l'ape sociale per le categorie più deboli:

  1. disoccupati con esaurimento integrale dell'indennità di disoccupazione;
  2. invalidi civili almeno al 74%;
  3. caregivers;
  4. addetti ad attività particolarmente «difficoltose e rischiose».

L'ape sociale si consegue sempre con un minimo di 63 anni di età unitamente ad almeno 30 anni di contributi, 36 anni nelle attività «difficoltose e rischiose». Si rammenta che il predetto requisito di 36 anni viene ridotto a 32 anni per i soli operai edili, per i ceramisti e conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica e terracotta. 

Restano in vigore requisiti anagrafici e contributivi diversi rispetto alla generalità degli assicurati per gli appartenenti al comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico, per gli iscritti al fondo volo, per gli iscritti al fondo di previdenza per gli sportivi professionisti e al fondo clero; restitono inoltre requisiti anagrafici ridotti per il pensionamento di vecchiaia a favore degli autoferrotranvieri, per alcuni profili professionali iscritti al Fpls e per alcune categorie di lavoratori marittimi.