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Proroga dell’ APE Sociale , requisiti conseguibili sino al 31 dicembre 2023


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La Legge di Bilancio 2023 ha disposto una nuova proroga dell’Ape Sociale per tutto il 2023. 

L’ APE Sociale, acronimi di Anticipo pensionistico, è una prestazione di accompagnamento alla pensione attraverso un’indennità che permette di ritirarsi dal mondo del lavoro e che “accompagna” i richiedenti sino all’età prevista per la pensione di vecchiaia (attualmente 67 anni sino al 31 dicembre 2024). 

L’ APE Sociale può essere richiesta dal compimento del 63° anno di età dai lavoratori dipendenti, autonomi (artigiani, commercianti e coltivatori diretti) e dagli iscritti alla Gestione Separata, a condizione che venga verificata l’appartenenza a determinate categorie. 

Per beneficiare dell’ anticipo è richiesta la contestuale cessazione dell’attività lavorativa che deve perdurare almeno sino alla decorrenza della prestazione. Solo in seguito è possibile rioccuparsi, ma il reddito annuo non può superare il limite degli 8.000 euro per i dipendenti e di 4.800 euro per i lavoratori autonomi.

Sono richiesti inoltre requisiti di contribuzione variabili a secondo della categoria di appartenenza : 

30 anni di contributi per disoccupati di lungo corso, a condizione che abbiano terminato di percepire l’indennità di disoccupazione e che non si siano rioccupati ( salvo contratto di lavoro subordinato di durata non superiore a 6 mesi o prestazioni occasionali );

30 anni di contributi per caregiver , ossia coloro che assistono da almeno sei mesi il coniuge, o parte dell’unione civile o parente di primo grado, convivente, portatore di handicap grave riconosciuto ai sensi dell’art. 3, c. 3, della L. 104/1992 ;

30 anni di contributi per invalidi al 74% riconosciuta dalla Commissione Medica ASL, a condizione che il richiedente non sia già titolare di pensione di inabilità o assegno ordinario di invalidità ;

36 anni per gli addetti a mansioni gravose. L’accesso alla prestazione è consentito a tutti i lavoratori subordinati che hanno svolto per almeno 6 anni negli ultimi 7, o per 7 anni nell’ultimo decennio, un’attività lavorativa che comporta l’esercizio di mansioni gravose e pesante, comprese all’interno dell’elenco di cui all’ Allegato A del DPCM 88/2017 o all’ Allegato 3 della L. 234/2021 ;

32 anni per specifiche categorie di mansioni gravose come operai ; ceramisti ecc. ecc.

Per le donne è prevista una riduzione degli anni di contribuzione di un anno per ogni figlio, sino a un massimo di due. 

Il valore dell’ APE Sociale è pari all’importo della rata mensile della pensione calcolata al momento dell’accesso alla prestazione, con un tetto massimo di 1.500 euro mensili lordi, non rivalutabili. 

L’ indennità, incompatibile con l’indennità di disoccupazione e ogni altra tipologia di pensione è assimilata sotto il profilo fiscale al reddito di lavoro dipendente e dà dunque diritto all’applicazione delle relative detrazioni. 

La procedura di inoltro delle richieste dell’ APE Sociale all’ INPS prevede che venga rilasciata prima una certificazione dei requisiti su richiesta dell’ interessato. Ciò presuppone che, ad eccezione del requisito anagrafico e dell’anzianità contributiva, le ulteriori condizioni di accesso all’ APE Sociale devono essersi realizzate già al momento della presentazione della domanda di certificazione dei requisiti. Solo coloro che, al momento della presentazione della domanda di certificazione risultano già in possesso di tutti i requisiti, possono presentare contestualmente anche la domanda di APE Sociale. [ Mess. n. 163/2020 ] 

In merito ai termini di presentazione delle istanze, rispetto a quanto già precedentemente previsto negli anni precedenti, e in attesa di una circolare INPS che fornisca conferme a riguardo, i lavoratori che maturano i requisiti per l’APE Sociale entro il 31 dicembre 2022 possono presentare domanda di riconoscimento delle condizioni di accesso all’indennità entro i termini di scadenza del 31 marzo 2023 o del 15 luglio 2023. Non è da escludere anche un inoltro tardivo della domanda entro e non oltre il 30 novembre 2023, come per le precedenti annualità in caso di risorse residue.