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Carta dei diritti fondamentali del lavoro digitale urbano


In data 31 maggio 2018, a Bologna, è stata firmata la Carta dei diritti fondamentali del lavoro digitale nel contesto urbano. A firmarla Riders Union, Comune di Bologna, sindacati e due piattaforme italiane del food delivery, ma mancano all’appello le grandi multinazionali del settore che hanno comunque partecipato al tavolo.

La Carta rappresenta il primo accordo territoriale metropolitano europeo sulla gig economy. Nasce con il proposito di venire estesa ad altri settori del lavoro digitale e oltrepassare i limiti territoriali, assumendo un rilievo nazionale.

Nel panorama europeo dal 2014 – si osserva nella premessa della Carta - sono stati generati oltre 5.000.000 di posti di lavoro, una parte dei quali risultano di difficile inquadramento nei due contrapposti poli del lavoro subordinato o autonomo (sull’argomento si legga la sentenza n. 778/2018 del Tribunale di Torino con la quale è stato deciso che i food-rider sono inquadrati come lavoratori autonomi) , ed i dati più recenti individuano proprio nelle aree urbane metropolitane il maggiore tasso di crescita occupazionale dell’economia collaborativa [ COM (2016) 356 final – Un’agenda europea per l’economia collaborativa ].

Di fatto l’innovazione digitale ha stimolato lo sviluppo di nuovi modelli imprenditoriali che hanno la potenzialità di contribuire in modo significativo alla competitività e alla crescita. Tuttavia senza una regolamentazione condivisa, l’economia collaborativa rischia di sollevare questioni relative all’applicazione del quadro normativo vigente, dal momento che rende meno nette le distinzioni tra datore di lavoro e utilizzatore della prestazione, titolare delle piattaforme o fornitore di servizi, lavoratore subordinato o autonomo, ancorché coordinato all’altrui organizzazione.

L’obbiettivo della carta è proprio quello di intervenire in queste “zone grigie” promuovendo nel territorio cittadino un’occupazione sicura e dignitosa, garantendo al contempo l’adattabilità del lavoro digitale ed il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro dei prestatori. Il tutto attraverso:

1)Riconoscimento in capo al lavoratore di diritti di informazione in ordine sia all’operazione contrattuale sia ai meccanismi reputazionali.
2)Diritto a un compenso equo e dignitoso insieme ad un’indennità per il lavoro svolto in condizioni particolari ( lavoro notturno, durante le festività o in condizioni metereologiche sfavorevoli ).
3)Diritto alla salute e alla sicurezza tutelato attraverso un’assicurazione che copra il lavoratori dal rischio di infortuni e malattie sul lavoro, nonché danni per eventuali sinistri stradali con copertura di danni verso terzi.
4)Rimborso in tutto o in parte delle spese di manutenzione degli strumenti funzionali all’esecuzione della prestazione.

Fonte: Comune di Bologna