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Il nuovo Protocollo Appalti del gruppo Hera, un modello per la tutela del lavoro.


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In data 22 settembre 2025, il Gruppo HERA  e Filctem-Cgil, Fp-Cgil, Femca-Cisl, Flaei-Cisl, Fit-Cisl, Uiltec-Uil, Uiltrasporti, Fiadel e Cisal-Federenergia hanno sottoscritto un Protocollo sugli appalti che, facendo tesoro dell’esperienza compiuta applicando il precedente Protocollo del 2016 e considerando i cambiamenti legislativi intervenuti (nuovo Codice appalti/Dlgs. 36/2023 e correttivi 2024-2025; Decreto Infrastrutture/L. 195/2025), compie importanti passi in avanti in direzione di filiere più corte, più trasparenti e in cui la tutela dei diritti dei lavoratori è finalità perseguita tramite regole e procedure ben congegnate allo scopo.

Misure, quelle previste dalle parti sottoscrittrici del Protocollo, che toccano punti qualificanti del ricorso agli appalti e che risultano particolarmente incisive anche per il fatto che sono definite in modo da dar vita ad una costruttiva sinergia con le fonti legislative.

Il vigente Codice appalti  afferma il “principio di applicazione dei contratti collettivi nazionali di settore “ dovuti ai sindacati comparativamente più rappresentativi (art.11; Allegato I.01), ma non mancano passaggi problematici in alcune sue disposizioni di incerta applicazione

Il Protocollo, muovendosi sul solco segnato a livello legislativo,  conferma e sviluppa  regole volte a garantire l’applicazione dei contratti collettivi qualificati in modo evitare il dumping contrattuale e, ad esempio, affronta esplicitamente una delle principali questioni poste dal Codice, attinente alla indicazione del contratto applicabile  al personale impiegato nell’attività oggetto dell’appalto che la stazione appaltante devono inserire nei documenti inziali di gara.

Ebbene, il Protocollo, consapevole della regola secondo cui i contratti collettivi da indicare devono essere  strettamente connessi con l’attività oggetto dell’appalto,  elenca  i contratti collettivi nazionali di lavoro  che andranno indicati in relazione alle diverse attività che potranno essere affidate in appalto.

Altri punti rilevanti del Protocollo riguardano il rafforzamento delle clausole sociali, sia quelle volte a garantire l’adeguatezza del trattamento economico e normativo dei lavoratori dipendenti dagli appaltatori e dai subappaltatori  sia quelle volte a salvaguardare la stabilità occupazionale del personale impiegato nei casi di cambio appalti.

Sistema di aggiudicazione basato non sul prezzo più basso, bensì su una combinazione di criteri di qualità e sostenibilità, quali impatto ambientale e sociale, sicurezza, compliance con il codice etico; esclusione del ribasso per i costi di manodopera e sicurezza; incremento dei vincoli al subappalto, già oggi limitato al 10% del valore di servizi e lavori affidati dal Gruppo Hera a fornitori esterni, espresso divieto del  subappalto a cascata e quello riferito ad attività ad alto rischio per la salute e la continuità dei servizi;  verifiche più rigorose sui DURC; maggiori controlli sull’obbligo di completamento della formazione prima delle ingresso in cantiere: si tratta di ulteriori misure ugualmente finalizzate alla correttezza retributiva e contributiva, alla sicurezza sul lavoro e, più in generale, alla responsabilità delle filiere di fornitura.

Prima del Protocollo, a giugno 2025 a conclusione di un processo a cui ha partecipato un rappresentativo gruppo di fornitori, il Gruppo HERA ha approvato un “Codice di condotta per i fornitori”, che ha portato a condividere principi e regole sulla sostenibilità e sull’etica aziendale.

Tale Codice, espressione dell’intento di privilegiare fornitori che adottano standard elevati in ambito etico, sociale e ambientale, si combina ora con il rafforzamento, operato dal Protocollo,  del sistema di qualificazione delle imprese tramite l’introduzione nei capitolati di precisi obblighi in materia di responsabilità sociale.

In connessione a tutto questo, i meccanismi di vigilanza vengono riorganizzati e ulteriormente digitalizzati, grazie alle nuove funzionalità del portale fornitori, che consente di applicare check-list standardizzate e di tracciare le non conformità, con aggiornamenti in tempo reale delle performance dei fornitori, della qualità e della sicurezza.

Infine, va osservato che il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali non ha riguardato solo la fase dell’elaborazione e sottoscrizione del Protocollo.

Il Protocollo, infatti, appronta meccanismi di informazione puntuale ai sindacati sia in via preventiva, prima della pubblicazione di ciascun bando, sia in fase di appalto, con momenti di confronto dedicati e informative specifiche per gli appalti relativi a grandi opere infrastrutturali.

Dal Protocollo, inoltre, è riconosciuta la possibilità di segnalare criticità al Comitato Sicurezza o di attivare confronti mirati su specifici aspetti operativi, come il rispetto delle clausole contrattuali o la corretta applicazione dei CCNL. Spunti migliorativi, raccolti nella fase di attuazione del Protocollo, potranno essere utilizzati nella stesura dei futuri bandi, in un’ottica di miglioramento continuo, condiviso tra azienda e rappresentanze sindacali. 

WST Law & Tax