Con la sentenza n. 6091 del 23.11.2022, il Tribunale di Napoli afferma che, nel pubblico impiego, l’applicazione di un contratto collettivo proprio di un comparto diverso da quello di appartenenza delle PA datrice costituisce condotta antisindacale.
Il fatto affrontato
L’Organizzazione Sindacale ricorre ex art. 28 della L. 300/1970 per sentir dichiarare il carattere antisindacale della condotta dell’Azienda Ospedaliera Universitaria che aveva indetto un bando di concorso per n. 60 posti di operatore socio sanitario con applicazione del CCNL relativo al personale del comparto Sanità, così violando l’Accordo Quadro del 13.07.2016 che prevedeva, per tale Ente, l’applicazione della contrattazione collettiva del comparto Istruzione e Ricerca.
La sentenza
Il Tribunale di Napoli rileva, preliminarmente, che nel settore pubblico - a differenza di quanto accade nel settore privato - è precluso al singolo datore di lavoro di individuare unilateralmente quale contratto collettivo nazionale applicare ai rapporti di lavoro dei propri dipendenti.
Per la sentenza, quindi, la Pubblica Amministrazione deve obbligatoriamente applicare la contrattazione collettiva del comparto (Funzioni Centrali, Funzioni Locali, Istruzione e ricerca, Sanità) in cui è stata inserita ad opera del relativo Contratto Collettivo Nazionale Quadro sottoscritto dall’ARAN e dalle Confederazioni Sindacali.
Secondo il Giudice, l’utilizzo – come nel caso di specie – di un CCNL diverso integra una significativa violazione della libertà sindacale delle organizzazioni sindacali di categoria, che si vedono private in radice della possibilità di rappresentare i dipendenti soggetti alla contrattazione collettiva di un altro comparto.
Su tali presupposti, il Tribunale di Napoli dichiara antisindacale la condotta tenuta dall’Azienda Ospedaliera Universitaria ed ordina alla stessa di applicare ai vincitori del concorso il CCNL del Comparto Istruzione e Ricerca.
A cura di Fieldfisher