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Tribunale di Padova: l’amministratore delegato della società può essere anche dipendente della stessa?


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Con la sentenza del 16.04.2021, il Tribunale di Padova afferma che deve ritenersi simulato il rapporto di lavoro intrattenuto con il dirigente/amministratore chiamato a formare la volontà societaria, sia quanto al processo decisionale interno sia quanto alla spendita del nome verso l’esterno.

Il fatto affrontato

Il lavoratore, dirigente ed amministratore delegato della società, impugna giudizialmente il licenziamento irrogatogli per aver autorizzato delle operazioni, in favore di un soggetto terzo, poi risultate fittizie.

La sentenza

Il Tribunale rileva, preliminarmente, che la relazione intrattenuta dal ricorrente con la società datrice non può essere inserita nello schema del contratto bilaterale, bensì in quello dell’immedesimazione organica del dirigente con l’Ente.

Secondo il Giudice, da ciò deriva che il contratto di lavoro stipulato dalle parti risulta essere simulato, dal momento che non può sussistere eterodirezione laddove il soggetto eterodiretto coincide con colui che ha il potere di dirigere.

Per la sentenza, dunque, la simulazione comporta che la comunicazione del recesso non può essere intesa come atto risolutivo del rapporto di lavoro, non essendo lo stesso mai sorto.

Su tali presupposti, il Tribunale di Padova accoglie parzialmente il ricorso, dichiarando l’inefficacia del licenziamento, ma senza riconoscere alcuna misura risarcitoria richiesta dal dipendente.

A cura di Fieldfisher