Stampa

Consiglio di Stato: il risarcimento del danno per abuso dei contratti a termine è esente da tassazione


icona

Con la sentenza del 28.04.2021, il Consiglio di Stato afferma che, in materia di pubblico impiego privatizzato, il danno risarcibile per abuso dei contratti a termine è configurabile come perdita di chance di un'occupazione alternativa migliore e, come tale, non è assoggettabile a tassazione.

Il fatto affrontato

La dipendente ricorre giudizialmente al fine di chiedere la condanna dell’amministrazione al risarcimento del danno per l’illegittima apposizione del termine di durata al rapporto di lavoro e, quindi, al pagamento della speciale indennità prevista dall’art. 32, comma 5, della L. 183/2010.
A seguito dell’accoglimento della domanda da parte del Giudice del Lavoro, la PA adempie solo parzialmente riconoscendo una somma inferiore a quella dovutale.
La lavoratrice ricorre, dunque, al TAR per intimare all’Ente di ottemperare alla condanna disposta dal Tribunale e l’Amministrazione, nel costituirsi, deduce di aver corrisposto la cifra corretta su cui aveva operato le detrazioni IRPEF.

La sentenza

Il Consiglio di Stato afferma, preliminarmente, che, nel pubblico impiego privatizzato, il danno risarcibile per illegittima reiterazione dei contratti a termine, non deriva dalla mancata conversione del rapporto - legittimamente esclusa sia secondo i parametri costituzionali che per quelli Europei - bensì dalla prestazione in violazione di disposizioni imperative riguardanti l'assunzione o l'impiego di lavoratori da parte della P.A.

Secondo i Giudici, ne deriva che il pubblico dipendente, che abbia subito la illegittima precarizzazione del rapporto di impiego, ha diritto ad un risarcimento che trova una fonte estranea ai rapporti di lavoro ed all’impossibilità di procedere alla loro conversione.

Per la sentenza, detto risarcimento è, infatti, configurabile come perdita di chance di un'occupazione alternativa migliore - con onere della prova a carico del lavoratore, ex art. 1223 c.c. - e non deve essere soggetto a tassazione.

Su tali presupposti, il Consiglio di Stato accoglie il ricorso della lavoratrice e condanna l’Amministrazione ad eseguire la sentenza del Tribunale.

A cura di Fieldfisher