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Cassazione: licenziamento in caso di utilizzo di mezzi aziendali per inviare messaggi no vax


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Con l’ordinanza n. 7293 del 13.03.2023, la Cassazione afferma che è legittimo il licenziamento del dipendente che utilizza mezzi aziendali per veicolare messaggi no vax con toni peraltro offensivi.

Il fatto affrontato

Il lavoratore, autista di mezzi pubblici, impugna giudizialmente il licenziamento irrogatogli per aver pubblicato, all’interno di un gruppo Facebook, una foto di un autobus che sul display della tabellazione riportava “VACCINATI STO C***O”, accompagnata da un post riportante la seguente dichiarazione: “Scusate il termine colorito ma stamattina me so’ svegliato così e mentre lavoro e aspetto di partire ho voluto dipingere il mio bus così”.
La Corte d’Appello, ritenendo il ricorrente autore della condotta tale da integrare la lesione del vincolo fiduciario, rigetta la predetta domanda.

L’ordinanza

La Cassazione – nel confermare la pronuncia di merito – rileva, preliminarmente, che la condotta del lavoratore può integrare l’appropriazione, sia pure temporanea, di un bene aziendale affidato al lavoratore con alterazione di un “documento di trasporto”.

Secondo i Giudici di legittimità, infatti, tale deve essere considerato il display dell’autobus, in quanto indicatore luminoso che essendo visibile a terzi comunica agli stessi la destinazione, oltre ad eventuali emergenze.

Per la sentenza, l’utilizzo distorto del mezzo aziendale nei termini contestati al lavoratore integra un notevole disvalore sociale che non consente l’applicazione di una mera sanzione conservativa.

Su tali presupposti, la Suprema Corte rigetta il ricorso proposto dal lavoratore, confermando la legittimità del recesso.

A cura di Fieldfisher