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Cassazione: riconoscimento dell’inquadramento superiore solo se l’accertamento rispetta il c.d. criterio trifasico


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Con l’ordinanza n. 9414 del 18.04.2018, la Cassazione afferma che il riconoscimento di un inquadramento superiore a favore di un lavoratore subordinato diventa stabile soltanto laddove il giudice nell’accertamento della diversa qualifica abbia seguito, nel relativo procedimento logico-giuridico, il c.d. criterio trifasico.

Il fatto affrontato

L’ente datore di lavoro ricorre per cassazione avverso la sentenza di merito con cui la Corte d’Appello aveva riconosciuto il diritto del dipendente ad essere inquadrato in una qualifica superiore, sostenendo che detta pronuncia non avesse correttamente argomentato il proprio ragionamento.

L’ordinanza

La Cassazione ribalta la pronuncia della Corte d'Appello, posto che la stessa non ha osservato il c.d. criterio "trifasico", da cui non si può prescindere nel procedimento logico-giuridico diretto alla determinazione dell'inquadramento del lavoratore.

Secondo i Giudici di legittimità, infatti, in tali casi è necessario sviluppare un ragionamento che si articola in tre fasi successive, consistenti nell'accertamento in fatto delle attività lavorative in concreto svolte, nell'individuazione delle qualifiche e gradi previsti dal contratto collettivo di categoria e nel raffronto tra il risultato della prima indagine ed i testi della normativa contrattuale individuati nella seconda.

Peraltro, nel giudizio relativo all'attribuzione di una qualifica superiore, l'osservanza del c.d. criterio "trifasico", a detta della sentenza, non richiede che il giudice si attenga pedissequamente alla ripetizione di una rigida e formalizzata sequenza delle azioni fissate dallo schema procedimentale, essendo sufficiente che ciascuno dei momenti di accertamento, di ricognizione e di valutazione abbia trovato concreto ingresso nel ragionamento decisorio, concorrendo a stabilirne le conclusioni.

Posto che, nel caso di specie, la Corte territoriale non ha seguito il suddetto iter argomentativo, la Cassazione ha accolto il ricorso proposto dall’ente, cassando con rinvio la sentenza impugnata.

A cura di Fieldfisher