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Cassazione: non vi è automatismo tra demansionamento e perdita di chance


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Con la sentenza n. 29012 del 17.12.2020, la Cassazione afferma che, in caso di demansionamento, il lavoratore non ha automaticamente diritto al risarcimento del danno da perdita di chance, dovendo a tal fine dimostrare il pregiudizio economico e professionale subito in conseguenza dell’illecita condotta datoriale.

Il fatto affrontato

Il lavoratore ricorre giudizialmente al fine di ottenere:
- la declaratoria di illegittimità del trasferimento disposto dalla banca datrice presso una diversa sede aziendale;
- l’immediata reintegra nel ruolo di direttore della filiale ove era precedentemente adibito;
- il ristoro dei danni morali e dei danni da lucro cessante diretti ed indiretti (tra cui quello per violazione dell’automatismo di carriera).
La Corte d’Appello accoglie parzialmente la predetta domanda, dichiarando la sussistenza del demansionamento, ma deducendo la mancanza dei presupposti per riconoscere gli ulteriori danni richiesti.

La sentenza

La Cassazione, confermando quanto stabilito dalla Corte d’Appello, ribadisce il principio secondo cui deve escludersi che ogni modificazione delle mansioni in senso riduttivo comporti una automatica perdita di chance ovvero di ulteriori potenzialità occupazionali o di ulteriori possibilità di guadagno.

Per la sentenza, ne consegue che grava sul lavoratore l'onere di fornire la prova - anche mediante l’uso di presunzioni o sulla base di un calcolo probabilistico - dell’ulteriore danno risarcibile, che non può mai essere liquidato dal giudice in via equitativa.

Secondo i Giudici di legittimità, ragionando diversamente, si finirebbe per giungere alla errata conclusione che in tutti i settori lavorativi vi sia una sorta di automatismo della carriera a prescindere da qualsivoglia discrezionalità dei relativi avanzamenti.

Su tali presupposti, la Suprema Corte respinge il ricorso del lavoratore, non avendo il medesimo fornito un'adeguata prova dei presupposti necessari per il riconoscimento dell'ulteriore pregiudizio da perdita di chance.

A cura di Fieldfisher