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Cassazione: datore deve rispondere dei danni provocati al dipendente anche in assenza di mobbing


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Con l’ordinanza n. 3871 del 16.02.2018, la Cassazione afferma che, nel caso in cui un lavoratore avanzi una richiesta di risarcimento per il danno patito alla propria integrità psicofisica in conseguenza delle condotte di natura vessatoria poste in essere nel luogo di lavoro, pur in assenza di un intento persecutorio idoneo ad integrare la fattispecie di mobbing, il datore può essere condannato a ristorare il dipendente, quantomeno, in ordine ai danni a lui imputabili.

Il fatto affrontato

La dipendente, in conseguenza di condotte lesive subite nel luogo di lavoro da parte di soggetti diversi ed in momenti temporali distanti tra loro, ricorre giudizialmente, contro l’azienda, al fine di ottenere il risarcimento del danno alla propria integrità psicofisica causato dai suddetti comportamenti illeciti.

L’ordinanza

La Cassazione, ribaltando quanto stabilito dal Tribunale e dalla Corte di Appello, ha affermato che, nel caso in cui un lavoratore ricorra giudizialmente al fine di richiedere il risarcimento del danno subito in conseguenza di comportamenti illeciti posti in essere nel luogo di lavoro, è onere del Giudicante valutare se alcuni dei comportamenti denunciati, seppur tra loro non accomunati da un fine persecutorio, siano ascrivibili a responsabilità del datore.

I Giudici di legittimità, richiamando alcune precedenti pronunce, ribadiscono, infatti, che, pur nell’accertata insussistenza di un intento persecutorio idoneo ad unificare tutti gli episodi addotti dal prestatore interessato con la conseguente non configurabilità della fattispecie di mobbing, il datore di lavoro deve ristorare il dipendente che abbia subito dei danni a causa di taluni comportamenti che, considerati singolarmente, costituiscono fonte di responsabilità dell’azienda.

Su tali presupposti, la Cassazione ha accolto parzialmente il ricorso della lavoratrice, rinviando la causa alla Corte di Appello per la corretta definizione della controversia.

A cura di Fieldfisher