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Cassazione: il verbale ITL può essere impugnato con un ricorso per accertamento negativo?


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Con l’ordinanza n. 27132 del 09.10.2025, la Cassazione afferma che un verbale dell’Ispettorato del Lavoro che accerti la sussistenza di presupposti per un recupero contributivo costituisce un atto pregiudizievole per la società destinataria e, come tale, è impugnabile mediante un'azione di accertamento negativo.

Il fatto affrontato

La società propone ricorso per accertamento negativo avverso un verbale con il quale l’ITL aveva contestato alcune irregolarità anche con riferimento alla posizione contributiva dei propri dipendenti.
La Corte d’Appello rigetta la predetta domanda, ritenendo l’azienda ricorrente sprovvista dell’interesse ad agire, in quanto il verbale non conteneva la diretta applicazione di sanzioni per la violazione di disposizioni a tutela del lavoro.

L’ordinanza

La Cassazione – nel ribaltare la pronuncia di merito – rileva che, nel caso di specie, il contenuto dell’impugnato verbale avrebbe consentito agli Enti previdenziali di procedere alla emissione di atti esecutivi circa il recupero dei contributi omessi, senza necessità di esperire ulteriori accertamenti.

Ciò, continua la sentenza, espone l'impresa alla concreta possibilità di subire il recupero, ponendola in una condizione di irregolarità contributiva idonea a pregiudicare l'ottenimento del documento unico di regolarità contributiva.

Secondo i Giudici di legittimità, ne consegue che un verbale ITL di detta portata è un atto pregiudizievole per la società e, pertanto, può essere oggetto di un ricorso per accertamento negativo.

Su tali presupposti, la Suprema Corte accoglie il ricorso proposto dalla società, dichiarando la sussistenza dell’interesse ad agire della stessa.

A cura di WST