Con la delibera n. 380 del 30.07.2024, l’ANAC afferma che deve essere punito con una sanzione pecuniaria il direttore di un’agenzia che ponga in essere atti ritorsivi nei confronti di un dipendente che abbia segnalato delle irregolarità all’interno dell’agenzia medesima.
Il caso affrontato
Il dirigente deduce di aver subito gravi atti ritorsivi, quali lo svuotamento delle proprie mansioni ed una valutazione delle performance molto negativa (dopo anni di punteggi elevati), a seguito della segnalazione effettuata al responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza dell’agenzia in cui egli lavorava circa alcuni presunti illeciti posti in essere dal direttore della stessa.
La delibera
L’ANAC rileva preliminarmente che la segnalazione ricevuta dall’ufficio preposto alla prevenzione della corruzione integrava pienamente i presupposti normativi per qualificare il dirigente come whistleblower.
Ne consegue che al dirigente si sarebbe dovuta applicare la relativa tutela normativamente prevista, mentre – nella realtà dei fatti – il canale di segnalazione non aveva garantito la dovuta riservatezza del segnalante.
Tanto che appare evidente la correlazione tra la segnalazione effettuata dal lavoratore ed i provvedimenti attuati nei confronti dello stesso, che si era visto penalizzare dal direttore trinceratosi dietro espedienti utilizzati strumentalmente.
Su tali presupposti, l’ANAC ha ritenuto ritorsiva la condotta tenuta nei confronti del segnalante ed ha comminato all’agente della stessa, il direttore dell’agenzia, una sanzione pecuniaria di € 10.000,00.
A cura di WST