La ricerca e la sperimentazione di soluzioni tecnologiche innovative per il miglioramento degli standard di salute e sicurezza sul lavoro. Sono gli argomenti al centro del protocollo d’intesa sottoscritto da Eni, Inail e organizzazioni sindacali di categoria Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil, che mette le basi per una collaborazione strutturata e permanente finalizzata alla prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali, a partire dai cantieri del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
PNRR e Sicurezza sul lavoro - La mole delle opere che saranno realizzate nel campo delle infrastrutture e dell’ammodernamento dei servizi e dei processi produttivi, verso le nuove frontiere energetiche, tecnologiche e di sostenibilità sociale, richiede infatti di moltiplicare gli interventi in materia di salute e sicurezza, sviluppando strumenti e modelli organizzativi all’avanguardia, di cui potranno beneficiare non solo le grandi aziende come ENI ma anche le tante medie, piccole e micro imprese che compongono la dorsale del sistema economico italiano.
Tra le tematiche affrontate anche smart working e stress lavoro-correlato - Gli ambiti di collaborazione definiti dal protocollo, che avrà durata quinquennale in coerenza con la scadenza del Pnrr nel 2026, comprendono iniziative " convenzionali " di comunicazione, programmi di formazione del personale, l’implementazione e la diffusione di modelli di organizzazione e gestione dei rischi, con un focus sulla sicurezza comportamentale e il fattore umano e su tematiche emergenti come smart working e stress lavoro-correlato, approfondimenti relativi all’applicazione e interpretazione della normativa di settore, e lo sviluppo di procedure, buone prassi e linee guida. I risultati delle attività, realizzate attraverso la stipula di specifici accordi attuativi, saranno considerati anche nell’ottica della replicabilità degli interventi e del numero dei destinatari raggiunti, direttamente o indirettamente, nella filiera dell’energia.
Il contributo delle tecnologie ad alto tasso di digitalizzazione - Per Eni la collaborazione con l’Istituto offre l’opportunità di rendere disponibile un portafoglio di iniziative e soluzioni operative " innovative ", che potranno contribuire a rafforzare ulteriormente la valorizzazione delle persone e la salvaguardia della salute e della sicurezza.
Un contributo significativo, in particolare, è quello fornito dalle nuove tecnologie sempre più digital-intensive e dagli apparati di ultima generazione che accrescono il livello di sicurezza degli operatori e che raccolgono e studiano i dati sugli incidenti in modo sempre più preciso, per agire preventivamente sulle situazioni potenzialmente rischiose.
In questo campo INAIL ha predisposto, con la collaborazione di università e centri di eccellenza nel campo della ricerca, già una serie di iniziative a forte impatto per la sicurezza nei luoghi di lavoro che potranno trovare eventualmente impiego. Tra queste vale la pena menzionare alcuni progetti come il progetto di ricerca Mac4Pro cofinanziato dall’Inail e dalle Università di Bologna, Roma Tor Vergata, Messina e dal Politecnico di Milano. Il progetto prevede lo sviluppo di reti di monitoraggio 4.0 integrate e modelli probabilistici avanzati per la gestione in sicurezza di attrezzature e impianti, strutture e infrastrutture sulla base di dati e informazioni sui processi di degrado e sulle condizioni operative riferite all’uso attuale e futuro previsto, attraverso controlli periodici e analisi in tempo reale.
Un altro ambito della ricerca Inail particolarmente promettente è quello che riguarda gli esoscheletri collaborativi, dispositivi indossabili che supportano le capacità fisiche dell’operatore – forza, agilità, velocità e potenza – riducendo notevolmente, o eliminando del tutto, gli effetti delle sollecitazioni muscoloscheletriche. A beneficiarne potrebbero essere i circa cinque milioni di lavoratori che, secondo le informazioni estratte dalle banche dati dell’Istituto, svolgono abitualmente attività di movimentazione manuale di carichi in settori come l’edilizia, la logistica, la sanità e il manifatturiero.
Tanto interessante quanto preoccupante è invece il progetto Sense Risc, promosso insieme ai dipartimenti di Ingegneria astronautica, elettrica, energetica e di Biologia e Biotecnologie di Sapienza Università di Roma, al dipartimento di Chimica e Chimica industriale dell’Università di Pisa e alla facoltà di ingegneria del Campus Bio-Medico di Roma. Il progetto consiste nello sviluppo di abiti intelligenti sensorizzati, realizzati con tessuti ingegnerizzati per monitorare sia i fattori ambientali del contesto lavorativo (fisici, chimici, biologici), sia i parametri fisiologici del lavoratore (frequenza cardiaca e respiratoria, temperatura corporea, sudorazione). Grazie alla tecnologia wireless e ad algoritmi , la valutazione del rischio di infortunio per il singolo lavoratore è istantanea. Qui l'impiego di dati " sensibili come quelli relativi allo stato di salute, presuppongono anche delle riflessioni per la riservatezza e la privacy nel rapporto di lavoro.
Fonte: INAIL