Stampa

Cassazione: per accedere alla pensione anticipata valgono anche i contributi figurativi


icona

Con la sentenza n. 24916 del 17.09.2024, la Cassazione afferma il seguente principio di diritto: “nel sistema di cui all'art. 24, co. 10, della legge n. 214 del 2011, che prevede l'accesso alla pensione anticipata ad età inferiori ai requisiti anagrafici previsti se risulta maturata un'anzianità contributiva di 42 anni e 1 mese per gli uomini e 41 anni e 1 mese per le donne, la contribuzione figurativa può concorrere ad integrare i presupposti per il pensionamento, laddove nel sistema di cui al co. 11 (che consente l'accesso alla pensione anticipata anche sulla base del requisito anagrafico oltre che di quello contributivo) la minor contribuzione richiesta deve essere effettiva”.

Il fatto affrontato

La lavoratrice ricorre giudizialmente al fine di veder accertato il suo diritto ad ottenere la pensione anticipata.
La Corte d’Appello rigetta la predetta domanda, sul presupposto che la pensione anticipata richiedeva requisiti contributivi minimi effettivi e non consentiva accrediti figurativi per malattia o disoccupazione.

La sentenza

La Cassazione - ribaltando quanto stabilito dalla Corte d’Appello - rileva preliminarmente che, a seguito della c.d. riforma Fornero del 2011, è possibile accedere alla pensione anticipata (che ha sostituito la pensione di anzianità) solo a condizione che, a prescindere dai requisiti anagrafici, risulti maturata un'anzianità contributiva (al momento dell’emanazione della legge) di 42 anni e 1 mese per gli uomini e 41 anni e 1 mese per le donne.

Secondo i Giudici di legittimità, l'esclusione della contribuzione figurativa dal computo delle predette soglie avrebbe scarsa giustificazione e porterebbe alla sostanziale disapplicazione della fattispecie, attesa l'ampiezza della contribuzione richiesta per beneficiare della prestazione.

Tale interpretazione, continua la sentenza, trova conferma anche nella lettera della norma che non fa riferimento all'effettività della contribuzione, ma si limita a richiamare la contribuzione utile.

Su tali presupposti, la Suprema Corte accoglie il ricorso della lavoratrice riconoscendo il diritto della stessa ad accedere al trattamento pensionistico richiesto.

A cura di WST