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Lavoro agile nella PA e nel settore privato: la circolare del 5 gennaio


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Il Ministro per la Pubblica amministrazione e il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali hanno sottoscritto in data 5 gennaio una circolare sul lavoro agile. Il presupposto di tale iniziativa è individuato nell’acuirsi dei contagi ancora in fase ascendente, che ha riproposto la necessità di utilizzare ogni strumento utile a diminuire le possibilità del diffondersi del virus, ivi incluso il ricorso al lavoro agile.

Rilevato che l’utilizzo di questa forma di lavoro non si è mai interrotto, la circolare ha il dichiarato scopo di sensibilizzare le amministrazioni pubbliche e i datori di lavoro privati a usare pienamente tutti gli strumenti di flessibilità già presenti all’interno delle rispettive regolazioni contrattuali e normative di settore, non sussistendo la necessità di nuovi interventi normativi in materia. 

Per quanto riguarda la pubblica amministrazione, la circolare, dopo avere richiamato gli ultimi provvedimenti emanati con riferimento ai comparti pubblici, sottolinea che una delle principali caratteristiche della disciplina vigente nell‘amministrazione è la flessibilità: flessibilità ed intelligenza sono i principali pilastri sui quali ciascuna amministrazione è libera di organizzare la propria attività, mantenendo invariati i servizi resi all’utenza. 

Ogni amministrazione può programmare il lavoro agile con una rotazione del personale settimanale, mensile o plurimensile con ampia flessibilità, anche modulandolo, come necessario in questo particolare momento, sulla base dell’andamento dei contagi, tenuto conto che la prevalenza del lavoro in presenza indicata nelle linee guida potrà essere raggiunta anche nella media della programmazione plurimensile. 

Sull'argomento : Pubblica Amministrazione : Definite le linee guida sul lavoro agile 

Quanto al lavoro agile nel lavoro privato, la circolare osserva che lo svolgimento della prestazione del lavoro in modalità agile ha da subito rappresentato un efficace strumento per arginare la diffusione del virus e contenere gli effetti economici negativi. 

Facendo la sintesi delle normative in atto, la circolare rileva che la modalità di lavoro agile può essere applicata a ogni rapporto di lavoro subordinato anche in assenza degli accordi individuali e ribadisce che gli obblighi di informativa in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro previsti dall'art. 22 della legge n. 81 del 2017 possono essere assolti in via telematica, anche ricorrendo alla documentazione resa disponibile nel sito internet dell'Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro. La circolare, inoltre, rammenta che i datori di lavoro privati sono tenuti a comunicare al Ministero del lavoro, in via telematica, i nominativi dei lavoratori nonché la data di inizio e di cessazione della prestazione di lavoro in modalità agile (con procedura semplificata e la modulistica e l'applicativo informatico resi disponibili nel sito internet del Ministero). 

Visto il protrarsi dello stato di emergenza, la circolare, in conclusione, raccomanda il massimo utilizzo di modalità di lavoro agile per le attività che possono essere svolte al proprio domicilio o a modalità a distanza, ferma la necessità che il datore di lavoro garantisca adeguate condizioni di supporto al lavoratore e alla sua attività (assistenza nell’uso delle apparecchiature, modulazione dei tempi di lavoro e delle pause). 

Sull'argomento : Protocollo nazionale sul lavoro agile per il settore privato valorizzato il ruolo della contrattazione