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Cassazione: la contraffazione del DURC integra il reato di falso


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Con la sentenza n. 18263 del 02.05.2019, la Cassazione penale afferma che, vista la natura giuridica e l’importanza del DURC, l’imprenditore che altera o contraffà tale documento risponde del reato di falso.

Il fatto affrontato

Il legale rappresentante di un’azienda, al fine di ottenere indebitamente l’affidamento di lavori in subappalto, consegna dei DURC contraffatti, essendo la società gravata da pendenze contributive. In conseguenza di ciò, sia il Tribunale che la Corte d’Appello dichiarano il titolare dell’impresa responsabile del reato previsto e punito dagli artt. 477 e 482 c.p.

La sentenza

La Cassazione, confermando le sentenze di primo e secondo grado, ricorda, preliminarmente, che il Documento Unico di Regolarità Contributiva è il certificato che attesta contestualmente la regolarità di un'impresa nei pagamenti e negli adempimenti previdenziali, assistenziali e assicurativi, nonché in tutti gli altri obblighi previsti dalla normativa vigente nei confronti di INPS, INAIL e Casse Edili, verificati sulla base della rispettiva normativa di riferimento.

Secondo i Giudici di legittimità la falsificazione del DURC, stante la natura giuridica di tale atto, integra, quindi, il delitto di falsità materiale in certificato amministrativo, previsto dagli artt. 477-482 c.p.

Su tali presupposti, la Suprema Corte respinge il ricorso presentato dal legale rappresentate della società, ritenendolo, a fronte della condotta tenuta, responsabile del predetto reato.

A cura di Fieldfisher