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La Commissione UE propone un nuovo pacchetto per promuovere la mobilità internazionale dei lavoratori


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L' Italia primeggia in Europa per mancanza di profili professionali richiesti, secondo le stime del Bollettino Excelsior di Unioncamere il problema del mismatch tra domanda e offerta di lavoro coinvolge tra il 35 e il 40 per cento delle ricerche di personale attivate dalle aziende. 

Per colmare questa grave lacuna , lo scorso 15 novembre la Commissione europea ha adottato lo Skills and Talent Mobility Package, un pacchetto di misure per agevolare la mobilità delle competenze e dei talenti e rendere l’Ue più attrattiva per le cittadine e i cittadini provenienti da Paesi terzi.

Le misure chiave del pacchetto prevedono anche l’istituzione dell’Eu Talent Pool, una piattaforma che favorisce l’incontro tra i datori di lavoro nell'Unione europea e le persone in cerca di occupazione provenienti da Paesi terzi. Lo scopo è accelerare il processo di reclutamento internazionale e favorire un mercato del lavoro più inclusivo e dinamico.

La partecipazione al Talent Pool dell’Ue sarà volontaria per gli Stati membri, che sosterranno la gestione della piattaforma. Questa fornirà informazioni dettagliate sulle procedure di migrazione e assunzione negli Stati membri e garantirà condizioni di reclutamento e lavoro eque per tutti i partecipanti.

Un’altra misura prevista dallo Skills and Talent Mobility Package è quella volta a semplificare, aggiornare e accelerare il sistema di comparabilità e riconoscimento delle qualifiche e la convalida delle competenze acquisite nei Paesi terzi.

L'Eu Talent Pool sosterrà l'attuazione di partenariati con Paesi terzi che offrano opportunità di mobilità per lavoro o formazione. Le persone in cerca di occupazione che hanno acquisito le proprie competenze nell'ambito di un partenariato riceveranno un attestato, il Talent Partnership Pass che certificherà le loro qualifiche. L'obiettivo è garantire un accesso più agevole e veloce al mercato del lavoro in Europa per le cittadine e i cittadini provenienti da Paesi non comunitari.

Infine, la proposta di raccomandazione del Consiglio europeo mira a promuovere la mobilità a fini di apprendimento a tutti i livelli e settori dell’istruzione e della formazione, dalle scuole alle università e ai contesti professionali, per le persone sia giovani che adulte.

La Commissione fissa obiettivi ambiziosi da realizzare entro il 2030: aumentare la percentuale di esperienze di mobilità almeno al 25% per chi è in possesso di un diploma di istruzione superiore, almeno al 20% per le studentesse e gli studenti con minori opportunità e almeno al 15% per chi partecipa a corsi di formazione professionale.

Fonte: Commissione UE