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Dagli ingegneri ai tecnici informatici, le figure più richieste dal mercato del lavoro. Le previsioni 2024 - 2028.


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ANPAL e Unioncamere hanno diffuso il Rapporto Excelsior in cui viene delineato lo scenario previsionale dei fabbisogni professionali e formativi espressi dalle aziende italiane nell' orizzonte temporale 2024 - 2028. 

Per quanto riguarda il profilo quantitativo di queste previsioni , tra il 2024  e il 2028 il mercato del lavoro italiano potrà esprimere un fabbisogno, comprese le sostituzioni delle persone che usciranno o andranno in pensione, compreso tra 3,1 e 3,6 milioni di occupati, a seconda dello scenario macroeconomico considerato. Lo stock occupazionale, al netto delle uscite, potrebbe crescere nel quinquennio da un minimo di 238mila unità nello scenario negativo fino a un massimo di 722mila in un contesto più favorevole. Sulle previsioni inciderà l'effettivo impatto delle risorse stanziate con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e gran parte del fabbisogno sarà determinato dai lavoratori in uscita dal mercato del lavoro: 2,9 milioni di unità nel quinquennio, l'80% nello scenario positivo e il 92% in quello negativo. 

Per vedere una riduzione del mismatch tra domanda e offerta di lavoro bisognerà attendere almeno 4 o 5 anni per l'uscita dei primi studenti dai nuovi  ITS post riforma. Il futuro, tuttavia, non è solo istruzione tecnica, come dimostrano i dati sulla domanda di lavoro espressa dalle imprese. 

Come è noto, ci sono competenze che sono ormai imprescindibili e necessarie in tutti i settori. Le competenze digitali sono richieste per più di sei assunti su 10, ma quasi la metà delle imprese, per l’esattezza il 45,6%, le considera difficili da trovare. A evidenziarlo sono i test su 40mila imprese realizzati attraverso i Punti impresa digitale delle Camere di Commercio. Anche il report del sistema Informativo Excelsior di Unioncamere e Anpal, conferma l’imprescindibilità delle competenze digitali: nel 63,4% delle offerte di lavoro di industria e servizi è richiesto il possesso della capacità di utilizzare le tecnologie Internet. Il 37,1% delle assunzioni del 2023 riguardavano profili in possesso di competenze di gestione di soluzioni innovative attraverso l’applicazione ai processi aziendali di tecnologie digitali su robotica, big analytics, internet of things. Secondo il report, i due profili più difficili da trovare l’anno passato sono stati gli ingegneri elettrotecnici e gli ingegneri dell’informazione. Di difficile reperimento anche ai tecnici delle costruzioni civili, ai tecnici gestori di reti e di sistemi telematici e ai tecnici elettronici. 

Il report sottolinea che che non sono solo i lavoratori a dover aggiornare le proprie competenze. Anche le imprese italiane, pur avendo fatto forti progressi sul fronte del digitale, scontano ancora ritardi. La criticità più diffusa riguarda l’utilizzo dell’intelligenza artificiale: solo il 10% delle aziende è in grado di servirsene, con un ulteriore 15% che sta programmando di investire in questo ambito entro tre anni. Sempre secondo i dati delle Camere di Commercio, per i prossimi tre anni, sono previsti ulteriori passi in avanti nel campo della digitalizzazione delle imprese, in continuità con quanto già avvenuto tra il 2021 e il 2023. 

Fonte : Unioncamere