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Premi di risultato, una media di 1.608 euro a 5 milioni di dipendenti.


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Dall’esame delle risultanze del report "Deposito contratti", pubblicato con cadenza mensile dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, mediante la procedura di deposito telematico della contrattazione di secondo livello, emerge un quadro aggiornato sulla diffusione dei premi di risultato.

Alla data del 17 novembre, sono 5.015.358 lavoratori beneficiari di premi di risultato correlati a incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza e innovazione. Il valore medio annuo degli importi erogati si attesta a 1.608,72 euro.

Nonostante una flessione registrata nel mese di novembre, valutabile come fenomeno meramente congiunturale, il trend di utilizzo dell’istituto si conferma positivo. Il numero complessivo dei contratti depositati e attivi è pari a 19.066, dato che evidenzia un incremento del 2,8% rispetto all'anno precedente (2024).

Analisi qualitativa degli accordi depositati  - Disaggregando i dati relativi ai 19.066 contratti attivi in base agli obiettivi prefissati, si osserva la seguente distribuzione:

  • Produttività: 15.591 contratti;
  • Redditività: 12.360 contratti;
  • Qualità: 9.687 contratti;
  • Piani di partecipazione: 2.072 contratti;
  • Misure di Welfare Aziendale: 12.076 contratti prevedono l'opzione o l'erogazione di servizi di welfare.

Distribuzione dimensionale - L'analisi dimensionale delle aziende che adottano sistemi di retribuzione variabile evidenzia una prevalenza delle PMI:

  • Imprese con meno di 50 dipendenti: 48% del totale;
  • Imprese con almeno 100 dipendenti: 37% del totale;
  • Fascia intermedia (50-99 dipendenti): 15% del totale.

Distribuzione territoriale - Sotto il profilo della distribuzione geografica, si riscontra una netta concentrazione nel Nord Italia, che assorbe il 73% dei contratti depositati, contro il 17% del Centro e il 10% del Sud. Nello specifico, il ranking regionale vede al vertice la Lombardia con 5.151 contratti attivi, seguita da Emilia-Romagna (3.131) e Veneto (2.210). In coda alla graduatoria si posizionano la Valle d'Aosta (31) e il Molise (23).

Agli emolumenti erogati a titolo di premio di risultato continua ad applicarsi il regime di favore consistente nell'imposta sostitutiva dell'IRPEF e delle addizionali regionali e comunali. L'aliquota, originariamente prevista al 10%, è stata ridotta al 5% a decorrere dalla Legge di Bilancio 2023 (L. 29 dicembre 2022, n. 197, art. 1, comma 63).

Tale misura agevolativa è stata oggetto di successive conferme legislative con la Legge di Bilancio 2024 (L. n. 213/2023, art. 1, comma 18), che ha confermato l'aliquota ridotta, e la Legge di Bilancio 2025 (L. n. 207/2024, art. 1, comma 385) che ha esteso l'applicabilità dell'aliquota al 5% per il triennio 2025-2027, salvo ulteriori interventi normativi ( Premi di risultato ancora in versione light ).

Requisiti soggettivi e oggettivi per l'agevolazione L'applicazione dell'imposta sostitutiva è subordinata alla sussistenza dei seguenti requisiti:

  • Incrementalità dei risultati: E’ indispensabile che il risultato conseguito sia incrementale rispetto al risultato antecedente l’inizio del periodo di maturazione del premio.
  • Previsioni della contrattazione : La normativa riconosce un ruolo centrale alla contrattazione collettiva nella previsione di criteri di maturazione e verifica degli incrementi.
  • Soggetti beneficiari: Lavoratori dipendenti del settore privato, titolari di contratto di lavoro subordinato a tempo determinato o indeterminato.
  • Limite reddituale: Aver percepito, nell'anno precedente a quello di percezione del premio, un reddito da lavoro dipendente non superiore a 80.000 euro.
  • Limite quantitativo del premio: L'agevolazione opera fino a un importo massimo di 3.000 euro lordi. Tale soglia è elevabile a 4.000 euro per le imprese che prevedano il coinvolgimento paritetico dei lavoratori nell'organizzazione del lavoro.
  • Benefici : Riguardano essenzialmente i lavoratori che ricevono una detassazione sui premi mentre lato azienda la contribuzione INPS e INAIL è quella ordinaria. Diversamente, in caso di conversione dei premi in welfare aziendale, è prevista la possibilità di godere della completa detassazione e decontribuzione sia per il lavoratore che per l’azienda.

Prospettive della Legge di bilancio 2026 -  il Disegno di Legge di Bilancio 2026, attualmente in attesa di essere esaminata dal Parlamento, e Bilancio del Senato, prevede un ulteriore potenziamento dell'istituto. Le misure in discussione includono:

  • La riduzione dell’aliquota dell’imposta sostitutiva sui premi di produttività dal 5% all’1%;
  • L’innalzamento del tetto massimo detassabile da 3.000 euro a 5.000 euro.

Dalle prime audizioni in Commissione Bilancio al Senato è emersa la volontà delle parti sociali, prime fra tutte Confindustria e sindacati confederali, di discutere su una futura riforma dell’attuale assetto normativo sulla detassazione dei premi di risultato, che colleghi in modo strutturale fiscalità, produttività e contrattazione, trasformandola da incentivo episodico a leva permanente e diffusa di redistribuzione salariale. Tra le proposte avanzate il superamento del requisito dell’ incrementalità e l’ inclusione tra i risultati di obbiettivi di sostenibilità. 

WST Law & Tax